L'ANALISI
30 Novembre 2024 - 08:05
Lorenzo Severgnini, Renzo Ardigò, Anna Marinella Firmi, Marco Cavicchiolo, Mattia Pettinari, Marco Capra e Danila Quaglia
CREMONA - Una realtà molto radicata, quella delle aziende agricole Forte: da tre generazioni producono erba medica per l’alimentazione animale. E conoscendo in profondità la filiera zootecnica, con i suoi aspetti controversi, la famiglia Forte si è assunta l’impegno di lavorare per darle più valore, anche attraverso un progetto di comunicazione che in fiera è stato declinato con un incontro capace di coinvolgere parecchie voci di professionisti che si occupano di zootecnia a vario titolo: dai professori universitari, agli agronomi, ai giornalisti, fino agli allevatori e ai veterinari.
«Il nostro progetto Open Farm — spiega Luigi Forte, imprenditore agricolo, titolare dell’azienda agricola — rappresenta un format che punta a coinvolgere agricoltori, allevatori e consumatori in un dibattito costruttivo. Quest’anno abbiamo promosso già dieci eventi in tutta Italia con l’obiettivo di creare valore mettendo in rete gli attori della filiera agrozootecnica, facendoli dialogare e favorendo il dibattito».
L’imprenditore spiega che l’idea è proprio quella di partire dalla terra, dal mestiere dell’agricoltore e allevatore, per raccontare l’importanza di fare questo mestiere, di coltivare la terra producendo i foraggi che poi diamo da mangiare agli animali, per arrivare infine ai prodotti di origine animale, quindi latte, carne e uova. «La storia che vogliamo raccontare — continua Forte — è una storia di salute, di benessere e di sostenibilità».
Ma da dove viene la decisione di assumersi questa responsabilità come azienda agricola?
«Secondo noi — risponde l’agricoltore —, è ormai arrivato il momento in cui, oltre che a lavorare in campo, bisogna iniziare anche ad ‘alzare la testa’ e raccontare le proprie esperienze con precisione e trasparenza. Esattamente come fanno altri imprenditori di altri settori».
Così è nato il progetto ‘Il Pascolo In Stalla’. «Quest’anno — continua Forte —, ho voluto declinare così il progetto di comunicazione, partendo proprio dalla volontà di domandarci come ci guarda il consumatore. Infatti, purtroppo molto spesso vediamo che viene combattuto sia il prodotto di origine animale, sia il ‘mestiere’ di chi lo produce: quindi per fronteggiare questo atteggiamento ci siamo posti come obiettivo il racconto del valore positivo e negativo del pascolo e della stalla. Infatti, spesso il pascolo viene ammantato di una valenza positiva che non sempre risponde alla realtà, così come l’allevamento in stalla è quasi sempre considerato negativamente. In realtà la stalla per l’animale è una casa con molti aspetti positivi (alimentazione migliore, comfort), che devono venire comunicati e che solo il contatto diretto, da cui emerge passione e dedizione, possono mettere in luce».
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