La centrale idroelettrica più grande d’Italia apre le porte ai visitatori

MONTICELLI D'ONGINA - La centrale idroelettrica 'Carlo Bobbio' di Isola Serafini è tornata ad aprire i suoi cancelli alla cittadinanza e ai visitatori: grazie alla collaborazione tra FAI ed Enel Green Power, con il patrocinio del Comune, circa 200 persone nei giorni scorsi hanno potuto scoprire la storia e l’attività dell’impianto ad acqua fluente più grande d’Italia. In arrivo anche da Cremona, Lodi, Parma e Milano, i presenti hanno così scoperto che grazie al tratto di fiume Po monticellese viene coperto circa il 49,5% della produzione annuale degli impianti emiliani.

La centrale soddisfa il bisogno energetico di 161.463 famiglie all’anno ed evitando 290.634 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. In grado di turbinare grandi portate (circa mille metri cubi al secondo) è stata costruita tra il 1958 e il 1962, arrivando ad una potenziale produzione media annua di 485 GWh. La produzione di energia elettrica avviene sfruttando il dislivello creato dallo sbarramento artificiale, in un punto in cui il corso d’acqua forma una grande ansa naturale di circa 12 chilometri di lunghezza. La diga, che ha una lunghezza totale di 362 metri, è costituita da undici luci di 30 metri ciascuna, regolate da paratoie a catene e 6 ventole abbattibili e crea un dislivello variabile da 4 a 12 metri a seconda della portata del fiume. L’acqua alimenta quattro turbine Kaplan con una potenza installata totale di circa 90 Mw.

«Per il FAI di Monticelli è stato un grande onore poter riaprire l’impianto di Isola Serafini alla cittadinanza – commenta la capogruppo Chiara Rizzi –, e riscontrare il grandissimo interesse che le persone nutrono per queste tipologie di iniziative. Lo dimostra il fatto che i posti messi a disposizione sono andati esauriti in pochissimo tempo». Ringraziati per il tour Giada D’Amato, responsabile water management Egp area Centro Nord; Davide Campagnola, capo unità esercizio Isola Serafini; Luca Marzani, assistente tecnico della centrale; Luigi Gaudenti, water management area Centro Nord e tutto il personale Enel Green Power che ha accolto e collaborato nell’organizzazione. Nota di colore: fra i ‘turisti’ anche un ex dipendente della centrale stessa, arrivato nella Bassa Piacentina dal Veneto negli anni ’60, proprio al momento della costruzione dell’impianto idroelettrico, che si è emozionato rivedendolo dopo tanti anni.

Addio al Mulino sul Po: scompare un simbolo della Bassa

Lo storico edificio di San Nazzaro, un tempo albergo, sala da ballo e discoteca, sarà abbattuto. Dopo anni di degrado, furti e un recente utilizzo come set pubblicitario, l’iconica struttura lascerà posto a un nuovo intervento ancora da definire

Le sorelle Telli chiudono il Ponticello

Dopo oltre 60 anni di attività, addio al locale vicino al Po. Diventerà un museo?