L'ANALISI
30 Novembre 2024 - 05:15
Lorenzo Severgnini, Renzo Ardigò, Anna Marinella Firmi, Marco Cavicchiolo, Mattia Pettinari, Marco Capra e Danila Quaglia
CREMONA - Il delicato tema della sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali rappresenta per il comparto agricolo un profilo cruciale, al quale Fiere Zootecniche non poteva non prestare attenzione. E per fare il punto sulle novità, ha continuato il dialogo con Ats Val Padana, iniziato già lo scorso anno, attraverso un incontro che ha visto come relatrice Anna Marinella Firmi, direttore della struttura complessa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Ats. Dopo avere illustrato i contenuti del progetto che vede protagonista il territorio cremonese e quello mantovano, Firmi ha dialogato con Renzo Ardigò e Danilo Quaglia, direttore e responsabile ufficio paghe della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi.
«Il progetto sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali – ha spiegato Firmi - è partito lo scorso anno in punta di piedi per un problema di tempi: quest’anno, invece, posso dire non senza una vena di orgoglio che grazie alla sinergia tra Ats e associazioni di categoria, sia di Cremona che di Mantova, ha avuto un grande sviluppo». Un successo ben sintetizzato dal dato dei lavoratori raggiunti: 223 ‘stagionali’, ai quali sono state offerte le visite mediche e 168 che hanno fruito di accertamenti sanitari. Infatti, visto che i lavoratori stagionali vengono inclusi in quel target definito da Regione Lombardia costituito da coloro che operano per 50 giornate lavorative annue, svolgendo compiti semplici che non richiedono l’impiego di attrezzature e macchinari, la sorveglianza sanitaria può essere offerta gratuitamente, come risultato del fatto che Regione Lombardia ha affidato alle Ats specifiche risorse finalizzate a queste attività, effettuate tramite accordi con le associazioni del settore. Firmi ha spiegato come attraverso questo meccanismo di sgravio le associazioni possono beneficiare di un supporto sia in termini di prevenzione (con visite e accertamenti), che in termini economici. Tra i punti di forza, quindi, la capacità di fare rete in un territorio come quello di Ats Val Padana, dove la zootecnia, ma anche le colture, costituiscono un profilo fondamentale del tessuto produttivo e un ambito centrale per le strutture di vigilanza e controllo, con a cuore la salute dei lavoratori. «Il tutto – ha concluso Firmi — in un processo di acquisizione di consapevolezza che favorisce un’inversione del trend descritto a livello nazionale, ma anche regionale, degli infortuni gravi e mortali in agricoltura».
Proprio il tema della sicurezza e della salute, centrale per le famiglie ma anche per le aziende, è stato ripreso anche dal presidente della Libera, Cesare Soldi, nel suo intervento di conclusione lavori.
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