L'ANALISI
20 Novembre 2023 - 17:13
PIADENA DRIZZONA - Il Monumento ai Caduti di Piadena, realizzato dallo scultore Giuseppe Mastrocchio, inaugurato nel 1930 ai giardini pubblici e rimosso nel 1981, da oggi, pur ‘disarticolato’ dopo la demolizione avvenuta 42 anni fa, è tornato nella sua collocazione originaria.
L’intervento è stato effettuato nell’ambito del progetto voluto dall’amministrazione comunale di riqualificazione dei giardini pubblici, progettato dall’ex sovrintendente Flavio Cassarino. Quando i lavori saranno ultimati, a fianco dell’attuale monumento ai Caduti firmato dallo scultore Fausto Scalvini di Canneto sull’Oglio, saranno collocate le due colonne del vecchio manufatto e il nuovo monumento voluto dalla sezione di Piadena dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
La storia del monumento di Mastrocchio, inaugurato nel 1930, è piuttosto tribolata, perché subì la sorte della requisizione durante il secondo conflitto mondiale. L’iniziativa di erigere un monumento commemorativo dei Caduti della prima guerra mondiale nacque da un gruppo di cittadini nel 1922 e venne fatta propria dalla locale amministrazione fascista. La scultura bronzea che rappresentava la parte più artistica, raffigurante la Vittoria che incorona un soldato abbigliato come un legionario romano, venne rimossa e fusa negli anni Quaranta del Novecento, per costruire cannoni.
Al principio del 1940, per far fronte ad «esigenze di preparazione militare» nonché per «alleviare la crisi dell’industria marmifera» italiana, si pensò di recuperare il bronzo che solo due decenni prima era stato impiegato per celebrare la memoria dei caduti della Grande Guerra. L’idea si concretizzò con l’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno del 1940 e la promulgazione di alcune leggi che imposero il recupero del materiale metallico per sostenere l’industria bellica. Nel marzo del 1941 i Comuni della Provincia di Cremona inviarono alla Soprintendenza ai Monumenti di Verona l’elenco dei monumenti in bronzo presenti nel loro territorio, che vennero requisiti. Il Comune non scelse, come fecero altri comuni, di ripristinare il vecchio monumento, ma preferì affidare ad una lapide posta sotto il palazzo municipale e ad un monumento eretto nel cimitero il ricordo dei propri Caduti. La parte lapidea costituita da due colonne mozzate rimase in loco, ai giardini, fino al 1981, quando l’amministrazione comunale dell’epoca la fece rimuovere.
Le vecchie colonne finirono nella ex discarica di Vho. A ingaggiare una vera e propria battaglia perché venissero tolte da quella posizione fu negli anni Novanta il consigliere comunale Luigi Pagliari. Inizialmente vennero spostate vicino al cimitero vecchio di Vho finché l’amministrazione comunale guidata da Gabriella Malanca, di cui era vice l’attuale sindaco Matteo Priori, decise di dare loro dignità portandole vicino alla casa dell’acqua, la ‘Fonte Gioiosa’, in via Aldo Moro.
Questa mattina, con l’ausilio di un camion dotato di gru, i basamenti, del peso di 40 quintali l’uno, e le colonne (20 quintali l’una) sono stati riportati ai giardini. Nei prossimi giorni i pezzi saranno rimessi insieme, grazie all’inserimento di parti metalliche e poi si procederà alla pulizia di tutto. All’operazione era presente anche il sindaco. «Sono soddisfatto che venga ridata dignità al vecchio monumento, che subì un ingiusto destino. Ed è interessante osservare da vicino i resti e pensare alle tecniche costruttive usate negli anni Venti per realizzare l’opera».
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