L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
22 Dicembre 2024 - 05:30
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Angelo Pan, direttore di Malattie infettive dell’Asst di Cremona.
Perché si organizza la Settimana di sensibilizzazione sull’uso degli antibiotici?
«La resistenza agli antibiotici, o antibiotico-resistenza, è una delle maggiori sfide di salute pubblica a livello globale. Gli antibiotici, con il tempo, possono perdere efficacia a causa dell’abuso o di un uso scorretto. Questo fenomeno mette a rischio la possibilità di trattare infezioni comuni, rendendo necessario sensibilizzare la popolazione per allungare la ‘vita’ di questi farmaci. In Italia, il Piano nazionale di contrasto all’Antimicrobico-Resistenza guida le azioni per limitare la diffusione di batteri resistenti e preservare l’efficacia degli antibiotici».
Qual è la situazione italiana su uso degli antibiotici e resistenze?
«L’Italia registra un consumo elevato di antibiotici sia in ospedale che nella comunità. Questo contribuisce a selezionare batteri resistenti. Circa il 40-50% delle prescrizioni potrebbe essere evitato, specialmente per infezioni virali come raffreddori o bronchiti, per le quali gli antibiotici sono inutili. Un uso ottimizzato ridurrebbe i costi, gli effetti collaterali e la diffusione delle resistenze».
Che cosa possiamo fare per prolungare la ‘vita’ degli antibiotici?
«La strategia chiave è utilizzare gli antibiotici solo quando realmente necessari e seguire le indicazioni del medico. È fondamentale scegliere la molecola giusta e rispettare rigorosamente i dosaggi. Questo vale anche per trattamenti complessi, come interventi chirurgici, cure oncologiche e trapianti, dove gli antibiotici sono essenziali per prevenire complicazioni infettive».
Quali sono gli ambiti prioritari per intervenire sull’uso degli antibiotici?
«Gli interventi possono riguardare sia la comunità che gli ospedali. Nella comunità, è necessario ridurre l’uso per infezioni virali o batteri non sintomatici, come alcune infezioni urinarie. Negli ospedali, un esempio di ottimizzazione è limitare l’uso di antibiotici profilattici a una singola dose preoperatoria. Anche in ambito ambulatoriale, si può evitare la prescrizione non necessaria, ad esempio in odontoiatria».
Qual è l’impatto dell’antibiotico-resistenza sui pazienti ricoverati e come si può contrastare?
«Nei pazienti fragili ricoverati, l’antibiotico-resistenza può complicare ulteriormente la gestione clinica. Misure essenziali includono il monitoraggio delle prescrizioni, una rigorosa igiene delle mani da parte del personale sanitario e un uso appropriato di dispositivi medici come cateteri. Questi interventi, combinati con una gestione responsabile degli antibiotici, sono fondamentali per ridurre il rischio di diffusione delle resistenze in ambito ospedaliero».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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