L'ANALISI
15 Dicembre 2024 - 05:30
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Sergio Di Lembo, responsabile del Centro diabetologico dell’Ospedale di Cremona.
Quali sono i principali fattori di rischio per il diabete?
«Il diabete può essere influenzato da diversi fattori. Per il tipo 1, che ha una base autoimmune, i principali fattori di rischio sono legati alla genetica e, in alcuni casi, a infezioni virali. Per il tipo 2, invece, stile di vita e predisposizione genetica giocano un ruolo chiave. Sedentarietà, sovrappeso e una dieta ricca di zuccheri e grassi saturi aumentano il rischio, così come avere una storia familiare di diabete o problemi metabolici».
Come si può prevenire il diabete di tipo 1?
«Purtroppo, la prevenzione del diabete di tipo 1 è complessa. Trattandosi di una malattia autoimmune, al momento non esistono interventi definitivi per prevenire l’insorgenza. Tuttavia, la ricerca sta lavorando su vaccini sperimentali e terapie immunomodulanti che potrebbero, in futuro, ridurre il rischio o rallentare la progressione nei soggetti predisposti».
E per il diabete di tipo 2?
«La prevenzione del tipo 2 è più concreta e dipende molto dallo stile di vita. Una dieta equilibrata, ricca di fibre, verdure e alimenti integrali, insieme a un’attività fisica regolare, è fondamentale. Anche mantenere un peso giusto e controllare la pressione sanguigna e il colesterolo aiuta a prevenire questa forma di diabete».
Quali sono le complicanze a lungo termine del diabete non controllato?
«Un diabete mal gestito può portare a gravi conseguenze, come malattie cardiovascolari, danni ai reni (nefropatia), problemi alla vista (retinopatia diabetica) e neuropatie, che possono causare dolori o perdita di sensibilità, soprattutto ai piedi. Inoltre, aumenta il rischio di amputazioni e infezioni. È fondamentale tenere sotto controllo la glicemia per evitare queste complicanze».
Quali sono i sintomi del diabete che le persone dovrebbero conoscere?
«Allo stato iniziale la malattia non produce alcun sintomo, ecco perché è particolarmente insidiosa. Poi, i sintomi includono sete eccessiva, minzione frequente, fame intensa, stanchezza inspiegabile e perdita di peso improvvisa, soprattutto nel tipo 1. In alcuni casi, possono esserci anche infezioni ricorrenti o difficoltà nella guarigione di ferite. Nel tipo 2, i sintomi possono svilupparsi più lentamente, ma è importante non sottovalutarli».
Quali sono le novità nella ricerca e nel trattamento del diabete?
«La ricerca sta facendo passi da gigante. Per il tipo 1, si stanno sviluppando tecnologie avanzate come pancreas artificiali, sistemi di monitoraggio continuo della glicemia e terapie con cellule staminali. Per il tipo 2, nuove classi di farmaci migliorano il controllo glicemico riducendo il rischio di complicanze cardiovascolari. Si parla anche di farmaci innovativi in grado di aiutare nella perdita di peso. In generale, la personalizzazione delle cure sta diventando sempre più centrale, con trattamenti su misura per ogni paziente».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito de ‘La Provincia’ e sul suo canale YouTube.
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