L'ANALISI
21 Novembre 2025 - 19:33
CREMONA - Dopo settimane di appelli disperati e di denunce sulle condizioni di vita ai limiti della sopportazione, Arianna Barbieri, la donna di 39 anni con disabilità al 100% costretta a vivere senza riscaldamento nell’appartamento di via Vecchia, avrà finalmente un tetto caldo sulla testa. Un lieto fine, anche se temporaneo, a una vicenda che aveva messo a nudo le falle del sistema di edilizia pubblica e le difficoltà di chi, in condizioni di fragilità, rischia di rimanerne schiacciato.
A dare la notizia è la sua amministratrice di sostegno e avvocato, Consuelo Beber, che aveva lanciato l’allarme attraverso le colonne del giornale: «Casa trovata. Un traguardo raggiunto – spiega – grazie all'aiuto della madre, di un privato e dell’agenzia Domus».La nuova sistemazione, «trovata nei pressi di via Vecchia per mantenere i servizi di cui usufruiva» Un aspetto cruciale, quello di non interrompere la rete di supporto e le abitudini di Arianna, spesso secondario nelle emergenze abitative, ma vitale per le persone più vulnerabili. Uno degli ostacoli più grandi era rappresentato dai cinque fedeli cani di Arianna – Blanco e i quattro Chihuahua Prince, Hop, Withe e Sissi – dai quali non ha mai voluto separarsi. Un vincolo d’affetto che aveva finito per essere un limite nella ricerca di un alloggio, come emerso drammaticamente quando un primo appartamento era sfumato proprio a causa della presenza degli animali. «A risolvere la questione è intervenuto con tempestività il centro cinofilo Happy Days, che ha aiutato materialmente a spostare i cani» dimostrando come la solidarietà del territorio possa sopperire a volte alle lentezze istituzionali. Anche la gestione delle spese mediche più urgenti, un altro tassello della complessa vicenda, ha trovato una composizione. «L’odontoiatra Mauro Pini, mostrando grande sensibilità, ha accordato la rateizzazione degli interventi necessari, permettendo ad Arianna di non dover scegliere tra la sua salute e un tetto sopra la testa».
Il nuovo contratto d’affitto è stato stipulato per tre mesi e mezzo, al termine dei quali la donna dovrebbe rientrare nell’alloggio comunale. «Speriamo che i lavori nella sua casa di via Vecchia finiscano entro fine febbraio – afferma l’avvocato Beber – A farsi carico dei costi di trasloco sarà il Comune di Cremona».
Questo epilogo, seppur positivo, non cancella le criticità emerse. La vicenda di Arianna ha messo in luce la fragilità del sistema dell’edilizia popolare comunale, in particolare quando le carenze manutentive si intrecciano con situazioni di difficoltà personali. Ha mostrato come un 'no' di un privato possa far crollare una soluzione apparentemente trovata, e come la lunghezza dei lavori di ristrutturazione – iniziati due anni fa – crei di fatto un limbo di anni per i cittadini più fragili.
Ora, per Arianna e i suoi cani, inizia un periodo di tregua. Ma la strada perché situazioni del genere non si ripetano, e perché i diritti delle persone più vulnerabili siano sempre e comunque al primo posto, è ancora lunga.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris