L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
13 Ottobre 2024 - 05:30
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è la dottoressa Enrica Maria Gagliardi, responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’Ospedale di Cremona.
Che cos’è il disturbo dell’adattamento?
«È un disturbo frequente che può colpire chiunque, spesso sottostimato e sottovalutato. Si caratterizza per la comparsa di sintomi emotivi e comportamentali, clinicamente significativi, in risposta a un evento stressante al quale la persona è sottoposta ma non è nelle condizioni per affrontarlo adeguatamente. La sintomatologia può essere ansia, depressione, irritabilità, insonnia, ma anche irrequietezza, agitazione. Ciò che accomuna le manifestazioni del disturbo dell’adattamento è la condizione di sofferenza della persona, un disagio molto intenso, talvolta sproporzionato rispetto all’evento stressante che l’ha determinato e che ha una ricaduta sul suo funzionamento in ambito sociale, famigliare, lavorativo. Una condizione che porta il soggetto a isolarsi provocando un peggioramento dei sintomi. Per definizione il disturbo dell’adattamento deve avvenire entro tre mesi dall’evento stressante e nel giro di sei mesi tende a risolversi. Ma questo non è sempre vero perché può succedere che il disturbo duri più a lungo e talvolta può anche cronicizzarsi».
Quali possono essere gli eventi stressanti che determinano il disturbo?
«Gli eventi stressanti sono i più vari, alcuni più frequenti come l’interruzione di una relazione affettiva, una malattia, un trasferimento o un licenziamento. Talvolta possono avere anche una connotazione positiva come la nascita di un figlio che può essere ugualmente destabilizzante per la persona. In alcune situazioni può interessare un’intera famiglia o una comunità, com’è accaduto per esempio durante la pandemia Covid».
Come si tratta?
«Il primo passo è un buon inquadramento diagnostico anche perché ansia, depressione sono sintomi presenti in tanti disturbi psichiatrici e dell’umore. È utile senza dubbio l’individuazione dell’evento stressante che se ancora presente bisogna cercare di eliminare oppure trovare strategie quali la modificazione dello stile di vita del paziente. Ed è importante fare una valutazione della rete sociale e famigliare. L’approccio terapeutico passa attraverso un supporto psicologico mettendo in atto tecniche cognitive comportamentali. Lo psichiatra può valutare in presenza di una sintomatologia ansioso-depressiva un trattamento farmacologico».
La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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