Se il passato sgretola una vita perfetta

Un esordio folgorante: in Inghilterra è uscito a gennaio ed è ancora in testa alle classifiche, in Italia è arrivato a metà marzo e da allora è nella top ten della narrativa straniera. ‘La vita perfetta’, debutto nella narrativa di Renée Knight, londinese, 56 anni, un passato da documentarista e sceneggiatrice per Bbc e Channel Four. Trascina il lettore nel ritmo vorticoso della storia di Catherine Ravenscroft, filmmaker inglese di successo impegnata a documentare le violenze nel mondo, con un marito innamorato, Robert, e un figlio di 25 anni, Nicholas, ex tossicodipendente, con cui ha un rapporto complicato. Un giorno Catherine riceve un libro, ‘Un perfetto sconosciuto’, che le toglie il sonno. Non sa chi l’abbia scritto, né come sia finito a casa sua. Sa però che racconta qualcosa che soltanto lei conosce, che è accaduto vent’anni prima, nel 1993, durante una vacanza in Spagna, e che ha seppellito nella memoria. «Quel libro — scrive la Knight — l’ha come irretita, attratta con l’inganno finché non si è accorta di essere in trappola. A quel punto le parole avevano cominciato a rimbalzarle in testa e colpirla al petto, una dopo l’altra. Era come se una folla di persone fosse saltata davanti a un treno in corsa e lei, il macchinista impotente, non avesse potuto evitare l’impatto mortale. Era troppo tardi per frenare. Senza poterci fare nulla, Catherine aveva incontrato, tra le righe di quel libro, se stessa». Il passato con il suo segreto inconfessabile rischia di mandare in frantumi il suo microcosmo perfetto di Catherine, costringendola a fare i conti con la paura e con la verità, in una sorta di folle corsa all’indietro nel tempo. Dopo lo shock, il dolore, i dubbi, le bugie, gli incubi, le rivelazioni, nulla sarà più come prima: la protagonista metterà in discussione il suo matrimonio, ma avrà anche l’occasione per conoscere davvero suo figlio. Tessera dopo tessera, l’autrice compone il suo puzzle alternando e intrecciando i punti di vista dei personaggi: Catherine, in particolare, e Stephen Brigstocke, vedovo da molti anni della sua Nancy e padre di un figlio morto giovane, Jonathan, durante una maledetta vacanza in Spagna. Oppresso dal peso dei ricordi, scrupoloso e vendicativo, l’uomo decide di fare finalmente chiarezza sulle circostanze di quella tragedia. Di entrambi l’autrice mette a nudo emozioni e pregiudizi, debolezze e ossessioni, smontando via via aspettative e convinzioni del lettore: un romanzo con lo spessore di un thriller psicologico.