Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Felice esordio di una 15enne: scrivendo ho vinto la timidezza

Così sono sopravvissuta alla mia irrecuperabile 3a D

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

22 Maggio 2015 - 17:38

Così sono sopravvissuta alla mia irrecuperabile 3a D

Bianca Chiabrando
‘Il caso 3/a D’
Mondadori
216 pagine, € 14

Timida, silenziosa, secchiona agli occhi dei suoi compagni della scuola media per cui urlare, fare scherzi e confusione è la normalità, Bianca Chiabrando invece di scappare dalla sua «irrecuperabile» classe ha deciso di raccontarla in quello che poi è diventato un libro: ‘Il caso 3/a D’, pubblicato da Mondadori. Accompagnato dai disegni della scrittrice in erba, che ora ha 15 anni ed è pianista, il libro, per ragazzi dagli 11 anni, ha avuto un successo al di là di ogni aspettativa. «E’ meglio affrontare le cose che scappare. Non volevo che a vincere fosse la mia timidezza. Basta mettersi in gioco. Se stai fermo a guardare cosa succede e fai la vittima non vai da nessuna parte. Bisogna sempre provarci affrontando tutto con ironia, divertendoti. In fondo siamo ragazzi, si può sempre scherzare, ovviamente nei limiti». A osservare i suoi compagni e poi a scrivere e disegnare di loro ha cominciato durante la terza media, dopo essere sopravvissuta a due anni nella sua indisciplinata classe. Nella foto di classe che apre il libro troviamo il ritratto perfetto dei cinque scatenati protagonisti de ‘Il caso 3/a D’: «il soggetto Gabriel Gomma», «il soggetto non umano Zarino», «il soggetto singolare Cipolla», «il soggetto Massimo Mazzolino» e il «soggetto Franco Frangia», oltre a Sigmund Freud e Carl Gustav Jung a cui la Chiabrando scrive una divertente lettera. «Tenersi tutto dentro fa male. Scrivere, anche raccontando le cose a se stessi può aiutare molto» racconta Bianca. «La scrittura mi ha aiutato a superare la timidezza e mi ha dato molta sicurezza», aggiunge la Chiabrando che spiega anche di non «essere mai stata una secchiona. Tutto è cominciato due anni fa, al secondo quadrimestre della terza media. Mi sentivo così distante dai miei compagni, in soggezione, che ho deciso di osservarli e alla fine siamo diventati amici. Prima quasi non ci rivolgevamo la parola. Era una paura reciproca. Un giorno hanno trovato un foglio con la storia della 3/a D sul mio banco e ridevano chiedendomi di farne delle fotocopie», racconta Bianca. «Non pensavo che avrebbero accettato così bene questo libro. Alcune cose potevano suonare offensive, anche se non era questa la mia intenzione, e invece si sono sentiti celebrati. Anche i professori che si mettevano le mani nei capelli — dice Bianca — si sono divertiti. Solo il vicepreside non era molto contento perché diceva che i professori facevano la figura di quelli che non sapevano tenere la classe. Eravamo proprio i peggiori, ingestibili. I supplenti cercavano in tutti i modi di evitare la nostra classe» la cui legge suonava così: «invertendo l’ordine dei banchi, il casino non cambia». Ed ecco Gabriel Gomma, «lo psicopatico del gruppo», suo compagno di banco, che «fissando solo lo spazio davanti a sé, riesce a portare chi gli sta accanto sull’orlo dell’esaurimento», o Lorenzo Zarino «il pentapolare» con almeno cinque personalità: mitomane, incoerente, insensato, fanatico e ossessivo. «E’ stata una sfida con me stessa. Leggevo Freud — racconta la ragazza — e altri libri di psicologia fra i tanti che abbiamo a casa. Quando sono arrivata alla fine ho stampato un libretto e l’ho regalato ai miei compagni. Poi ho cercato un editore. Anche mio padre, che fa il pubblicitario, mi ha detto che ne valeva la pena. Che lo prendesse in considerazione Mondadori davvero non me lo aspettavo», sottolinea la Chiabrando, che conclude: «non è vero che la scuola è noiosa, bisognerebbe viverla e farla vivere in modo diverso».

Mauretta Capuano

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi