L'ANALISI
JUKEBOX GRIGIOROSSO
11 Dicembre 2025 - 12:04
CREMONA - Uno vorrebbe sempre condividere tutto con i personaggi che ammira, ma non sempre va così. Io sono sempre stato un estimatore di Ernest Hemingway, ma a differenza da lui detesto le corridas, e se proprio fossi costretto con un fucile nella schiena a entrare in una plaza de toros mi vendicherei facendo il tifo per il toro.
Non sarà così quando, senza fucile nella schiena, seguirò la Cremo allo stadio che ha preso il posto del glorioso Comunale. Dove un po’ d’aria da corrida ci sarà, per via del fuego che i tifosi locali mettono nel loro supporto alla squadra, un po’ per l’aria di crisi che aleggia da quelle parti.
Ma l’aspirante torero grigiorosso non sarà certo solo contro tutti, dato che questa Cremo viaggia sempre con parecchi aficionados al seguito e a maggior ragione sarà così adesso che le due vittorie l’hanno rilanciata in orbite che non esplorava dai tempi di Gigi Simoni. Una specie di astronave Enterprise pitturata di grigiorosso. Il nostro comandante Kirk è Davide Nicola, che il Toro lo tifa fin da bambino, ci ha giocato e lo ha allenato, insomma è un cuore Toro.
Ma al cuor si comanda eccome quando bisogna farlo, e la missione di Nicola è aggravare ancora di più le pene granata. Il Toro non vince da sei partite e ha perso le ultime tre, in modo diversamente doloroso, e ha urgenza di togliersi dalla rotta pericolosa. Baroni ha ricevuto una specie di preavviso con il licenziamento del direttore sportivo, mossa il cui messaggio mica tanto criptico era indovina un po’ chi è il prossimo della lista. La faccia luminosa della situazione è il ritorno di tre personaggi principali, Simeone Ilic e Ismajli. Un po’ come dire la spina dorsale della squadra.
La Cremo farà bene dunque ad aspettarsi un Toro scatenato. Lo stadio sarà una pentola a pressione, e in casi come questo la squadra in trasferta deve essere brava a speculare sul fattore ambientale. Se i grigorossi riescono a far scappare la pazienza ai tifosi granata, il fattore campo si può rovesciare addosso alla squadra di casa come olio bollente.
Per provarci la Cremo deve fare la Cremo. Con un margine di miglioramento evidente, quello dell’inizio di partita in cui troppo spesso si paga pegno o si rischia di farlo. E lo sanno anche i bambini quanto sia pesante l’incidenza dei cosiddetti episodi, che spesso arrivano a rovesciare i rapporti di forze.
Siamo a cinque partite dalla fine dell’andata, il Toro ha un calendario pedalabile se non esagera con le forature, la Cremo sta già bene ma vuole stare benissimo, perché nel calcio come nella vita non si sa mai. Anche sul piano tattico come su quello ambientale la Cremo ha buone carte da giocare, non solo Vardy che José Altafini addirittura consiglia al Milan. Cremo senza paura, anche se si giocherà nell’unica plaza de toros al mondo dove la gente tiene al Toro. Proprio vero che di questi tempi va tutto a rovescio.
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