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Furbizie e rivalità, voltafaccia e colpi di genio

E la donna nuda di Botero turbò la vita del paesello

Di Mare torna con una storia deliziosa ambientata sulla costiera amalfitana

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

14 Aprile 2015 - 17:28

E la donna nuda di Botero turbò la vita del paesello

Franco Di Mare
‘Il caffè dei miracoli,
Rizzoli
285 pagine, € 18

«Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava fu Venanzio, lo spazzino - anche se lui preferiva la definizione di operatore ecologico, che diciamo la verità, sembrerà pure esagerata però è una maniera per non mortificare il lavoro di un povero cristo costretto a raccogliere monnezza per portare un pezzo di pane a casa. Alle sei del mattino, con la piazza deserta e il portone della chiesa ancora chiuso, quel... coso lì in mezzo sembrava addirittura più maestoso di quantonon fosse in realtà. Venanzio se lo trovò di fronte appena girato l’angolo. Peserà un paio di tonnellate, a occhio e croce» (....). «Lui si limitava aosservare che quel donnone di marmo, il fianco adagiato su un basamento che sembrava un baldacchino, aveva il culo più grosso che avesse mai visto in vita sua. E quell’esagerazione, quell’immenso mazzo nudo, era - che dio abbia misericordia! - proprio verso la chiesa». Come può la statua di un famoso artista turbare la quotidian ità di un placido borgo sulla Costiera amalfitana? Dopo il successo della fiction Rai ‘L’angelo di Sarajevo’, tratta dal suo romanzo ‘Non chiedere perché’, i l giornalista Rai e per molti anni inviato di guerra e oggi conduttore di Uno Mattina, Franco Di Mare torna in libreria con una nuova irresistibile storia d’amore e sentimento ‘Il caffè dei Miracoli’. Tutto ruota intorno a un paesino della costiera amalfitana che si chiama Bauci. E proprio come la città invisibile di Italo Calvino se ne sta lassù, arroccato, un po’distaccato dal mondo, sufficientemente lontano dai fasti modaioli dei locali e delle spiagge di Amalfi ma abbastanza accogliente per divenire d’estate un luogo chic, cosmopolita, pieno di turisti e artisti internazionali.

D’inverno, invece, ritorna piccolo centro di campagna, arroccato sul margine della collina, spazzato dai venti che scendono dai monti Lattari, isolato, lontano da tutti e da tutto. «Sembrava che da un momento all’altro si fosse rivoltato il mondo: statue parlanti, bambini parlanti, strane riunioni notturne, fatture e incantesimi... chi ci capiva niente?». E, sempre intorno a loro, le fimmine, che si agita il mare delle passioni. E il mare, quando tira malo tempo, in un niente può volgere a tempesta. Ma vale lo stesso se la donna in questione è una statua di marmo, un opulento nudo di Botero il cui sedere da due tonnellate guarda malauguratamente in direzione di una chiesa? Quel che succede a Bauci, diventato località alla moda grazie a un festival artistico che celebra appunto l’artista colombiano. Quando don Enzo, il parroco, vede l’opera al centro della piazza va su tutte le furie: come si può concepire tale oscenità, peraltro a pochi giorni dalla visita del vescovo? Ma toglierla non si può. Spostarla neppure. Cosa fare, dunque? Il che getta nello scompiglio ma anche Carmelina, la non più giovane fruttivendola, sorpresa nel riconoscersi nella statua. Il sindaco Rocco Casillo, deciso a ignorare le altrui rimostranze in difesa dell’arte (ovvero della politica e degli affari), ne inventerà una più del diavolo per mettere d’accordo tutti. Strane dicerie e fatti inspiegabili si susseguono fin quando, ai piedi dell’imponente chiattona, compare un fagotto con dentro una neonata. La pietra dello scandalo è servita... In un romanzo che sembra già un classico, Franco Di Mare dirige un coro formidabile di furbizie e rivalità, divoltafaccia e colpi di genio. E tocca il cuore del lettore da vicino, strappando sorrisi e lacrime.

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