L'ANALISI
Applausi per Corrado Abbati e la sua compagnia
27 Dicembre 2014 - 12:57
Che dire Corrado Abbati e la sua compagnia non perdono un colpo. Nel clima leggero ed effervescente delle feste l’operetta è di rigore con i suoi ingredienti in cui musica e comicità s’intrecciano per offrire due ore all’insegna del puro divertimento fra atmosfere esotiche, storie d’amore condannate al lieto fine e tanta simpatia, dell’ormai incanutito Corrado Abbati. Tutto ciò si è allegramente ripetuto venerdì 26 dicembre per il tradizionale appuntamento di Santo Stefano con Il Paese del sorriso (Tu che m’hai preso il cuor) di Herzer, Lohner e Beda, su musiche di Franz Lehàr, rivisitazione elegante e raffinata curata da Corrado Abbati in scena in un Ponchielli strabocchevole. E dopotutto il successo dell’operetta di ieri è tutto insito nel titolo, in quel Paese del sorriso che subito ben predispone e che racconta di una società elegante ed esclusiva, ma attraversata da brividi esotici e da amori impossibili. Come un amore impossibile si connota infatti il legame fra Lisa (Raffaella Montini), figlia del conte Ferdinando Lichtenfels (Corrado Abbati) e il principe cinese Sou-Ciong (Carlo Monopoli), tutto ciò nel clima di una Vienna elegante fra valzer e ricevimenti esclusivi. Inutile dire che la vicenda dell’amore fra la bella campionessa di tennis e il principe cinese mette in scena il confronto fra culture e usanze differenti, con un happy end tutto da gustare. In tutto ciò l’assortita compagnia di Corrado Abbati composta da Raffaella Montini, Clauydio Ferretti, Cristina Calisi, Antonio Cadoni, Fabrizio Macciantelli, Antonella Degasperi, Francesca Dulio e Francesca Araldi propone due ore in cui danza e musica, canto e una recitazione sempre accattivante e spiritosa condiscono una vicenda a tratti un po’ improbabile ma che di questo aspetto si avvantaggia portandosi a casa calorosi e scroscianti applausi da parte di un pubblico partecipe e amico. A far sognare anche i costumi e l’impianto scenico di InScena Design, le coreografie di Giada Bardelli e la direzione musicale di Marco Fiorini. La Vienna con citazione cinesi de Il Paese del Sorriso ha regalato quello che la platea del Ponchielli si aspettava: due ore di puro divertimento, la simpatia di un Corado Abbati che sa il fatto suo, sa far muovere i suoi cantanti e ballerini, sa dare la sferzata giusta, pigiare quando c’è bisogno il pedale della comicità, ma senza strafare e con ammiccamenti che strappano l’applauso. Insomma un sucecsso previsto ma non scontato.
Nicola Arrigoni
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