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L'INTERVISTA

Confagricoltura, Crotti: «Europa troppo ideologica»

Il presidente lombardo ospite del notiziario pomeridiano di Radio Vaticana

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

12 Gennaio 2024 - 12:18

Confagricoltura, Crotti: «Europa troppo ideologica»

Il presidente Riccardo Crotti

CREMONA -  Ospite del notiziario pomeridiano di Radio Vaticana, ieri il presidente di Confagricoltura Lombardia Riccardo Crotti ha affrontato a 360° tutti i temi più scottanti relativi alle sfide presenti e future del settore primario. Nella sintesi, la pagella: «Europa? Si pecca di visione ideologica, a danno della popolazione a cui serve sempre più cibo. La Lombardia? Tra le più produttive, sicure a livello alimentare e sostenibili in tutto il Continente. Questo perché la politica ci ascolta e ci sta vicini».

Nella prima parte della trasmissione il conduttore ha ricordato a Crotti le sterili polemiche relative a una presunta contrapposizione tra agricoltori e ambiente. Peraltro, come ha ricordato il presidente lombardo di Confagri, invecchiate male visto che ora la categoria è stata insignita per legge del ruolo di ‘custode’ della terra.

La replica: «Purtroppo, spesso e volentieri pecchiamo sul fronte della comunicazione. Altrimenti saremmo stati in grado di far capire prima e meglio che, e non lo dico certo io ma lo dice la Fao, dovremo sfamare dieci miliardi di persone nel 2050. Pensavamo, insomma, che il problema del futuro fosse la carenza di petrolio. Ci siamo resi conto che la sfida invece è il cibo».

Una difesa a spada tratta della produzione incontrollata senza sostenibilità? No, proprio il contrario. «La sostenibilità è una delle nostre priorità assolute – ha dichiarato Crotti –, però dev’essere tale sia a livello ambientale che sociale ed economico. In caso contrario – ha precisato il vertice di Confagri – potremmo finire per farci imporre prezzi sui nostri prodotti da altri Paesi che non hanno la stessa qualità, controllo, sicurezza. Abbiamo oltre 400 marchi Dop-Igp che devono essere garantiti e tutelati».

Il passaggio sulle sfide particolarmente significativo. Alle domande del giornalista Crotti ha risposto senza esitazione, confermando i punti cardine di Confagri Lombardia: «Il settore soffre per una situazione geopolitica complessa, basti pensare alle due guerre in corso. A coronare questo quadro triste ci sono i costi di produzione molto elevati e, soprattutto, la mancanza di ricambio generazionale. Quest’ultimo punto mette a rischio l’intera filiera, considerando che la mancanza di nuove forze potrebbe compromettere il futuro del Made in Italy».

«L’ho detto altre volte e lo ribadisco, lo Stato è forte quando l’agricoltura è forte. Quello che ci manca oggi, o più precisamente che manca da troppi anni, è un piano Marcora. È stato l’ultimo ministro in grado di dare una previsione a lungo termine sull’agricoltura. Questo è ciò che serve in questo momento».

Come detto, promosso dalla categoria c’è solo il Pirellone: «La politica lombarda ha dimostrato di saper dare grande attenzione al settore. Il fatto che, unico caso, sia stata anticipata la Pac agli agricoltori ne è un esempio. Anche sul piano della produttività e della sostenibilità il dialogo è molto proficuo, adesso come detto bisogna lavorare sul dare garanzie alle nuove generazioni».

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