L'ANALISI
05 Dicembre 2022 - 16:06
CREMONA - Un suolo sano garantisce cibo sano e aiuta a catturare le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, combattendo così i mutamenti climatici che affliggono il Pianeta e mettono in serio pericolo la produzione agroalimentare globale, poiché il 95% del cibo proviene dal suolo. Lo sostiene Confagricoltura in occasione della Giornata Mondiale del Suolo istituita nel 2014 dalla Fao; giornata che si celebra oggi, 5 dicembre.
“Noi agricoltori abbiamo bisogno di operare in terreni fertili, e non può esserci una contrapposizione tra agricoltura e ambiente – sottolineano il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ed il presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Riccardo Crotti. “Suoli in salute sono essenziali per realizzare un’economia pulita e circolare, garantire la biodiversità e arrestare il degrado, salvaguardando la salute umana attraverso la stretta connessione tra suolo sano e sicurezza alimentare”. Il suolo, infatti, è indispensabile nella produzione alimentare ed elemento imprescindibile per l'equilibrio ecologico.
A livello mondiale, secondo la FAO, il 33% dei suoli già oggi presenta segni di degrado. Se non si interverrà per tutelarli modificando le attuali pratiche di gestione, quella percentuale raggiungerà il 90% entro il 2050, minacciando le produzioni agricole. In Italia i danni sulla fertilità dei suoli, secondo l’Ispra, riguardano circa il 30% della Penisola, principalmente al Sud, dove in alcuni casi superano il 40% delle superfici. E negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, il 50% dei quali concentrati in Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.
Tra il 2006 e il 2021, l'Italia ha perso 1.153 chilometri quadrati di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 chilometri quadrati all'anno e un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro l'anno. Per avere entro il 2050 ecosistemi del suolo sani, e se si vogliono centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, il ruolo dell’agricoltura e delle foreste è indispensabile. Da sempre gli agricoltori sono impegnati in prima linea nel custodire i territori e l’ambiente circostante attraverso buone pratiche che favoriscono la salvaguardia della biodiversità, sottolinea Confagricoltura che, con le proprie aziende, promuove lo sviluppo tecnologico, la scienza, sistemi di produzione avanzati e sostenibili per l’agricoltura, l’allevamento e le comunità.
“E’ il momento di fare scelte consapevoli: aiutare la filiera con strumenti adeguati, potenziare la ricerca, l’innovazione, gli studi scientifici e il monitoraggio sui suoli, nonché aumentare nella società civile la consapevolezza dell'importanza di questa risorsa, destinando inoltre allo scopo le necessarie risorse finanziarie”, concludono i presidenti Giansanti e Crotti. “C’è ancora un discreto gap tra promesse e azioni concrete”.
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