L'ANALISI
LIBERA ASSOCIAZIONE AGRICOLTORI
12 Ottobre 2022 - 18:11
Il tavolo in sala Achilli con Fabio Contardi, Paolo Tinelli, Renzo Ardigò, Riccardo Crotti e Andrea Belloli
CREMA - Doppio vertice della Libera agricoltori, stamattina in sala Achilli e nel pomeriggio a Castelleone, per illustrare ai soci le ultime novità in tema di fiscalità, Politica agricola comunitaria e per fare il punto sulle attese che il settore ripone sul governo che andrà a formarsi nei prossimi giorni. Anche su quest’ultimo argomento si è concentrato l’intervento del presidente dell’associazione Riccardo Crotti. «Un grazie innanzitutto ai nostri tecnici e a tutto il personale per il grande lavoro svolto in questi anni davvero difficili, in cui non ci si poteva nemmeno vedere fisicamente – ha esordito –: oggi torniamo a guardarci in faccia e ciò è un bene. In campagna elettorale abbiamo incontrato i parlamentari candidati sul territorio. Portiamo fortuna, i nostri interlocutori sono stati tutti eletti. A ognuno abbiamo consegnato i 10 punti di Confagricoltura nazionale, fiduciosi che si possa davvero attuare un piano italiano per il settore, che manca da troppi anni». A seguire l’assemblea una cinquantina di soci, tra loro anche il vicepresidente della Libera Amedeo Ardigò.
Nell’introdurre i lavori della mattina, il direttore dell’associazione Andrea Belloli ha ricordato le opportunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza garantisce anche al settore agricolo: «In particolare nella missione numero due del Piano, in cui si parla rivoluzione verde e transizione ecologica per un’agricoltura sempre più sostenibile, con attenzione alla risorsa idrica e all’inquinamento. Il Piano è davvero una grande occasione di sviluppo per tutto il settore». Poi l’intervento del vicedirettore Renzo Ardigò «Ricordo che la Regione ha rifinanziato, tramite Finlombarda, contributi sui tassi di interesse dei prestiti di massimo 60 mesi. Sommando questo ad altri dispositivi come la Sabatini, si possono avere tassi di interesse pari a zero, ad esempio per un finanziamento necessario all’acquisto di un trattore».
In merito alla riforma della Pac, Ardigò ha sottolineato come quella in scadenza quest’anno abbia garantito 3,7 miliardi di euro all’Italia. Di questi l’85% sono serviti al pagamento dei titoli greening. «Con la riforma il budget complessivo scenderà a 3,6 miliardi di euro, ma soprattutto verrà modificata la distribuzione dei fondi – ha aggiunto –: in futuro il pagamento dei titoli della Pac scenderà al 50%. Un cambiamento sensibile. Per ridurre l’uso degli antibiotici negli allevamenti, l’Unione europea ha creato un sistema di incentivi. Nel 2023 gli allevamenti di ogni tipo, compresi per la prima volta in assoluto anche quelli suinicoli, se raggiungeranno l’obiettivo potranno accedere al premio. Inoltre, ci sono dei pagamenti per le aziende che faranno un avvicendamento almeno biennale delle colture. Il premio aggiuntivo rimarrà entro il limite massimo di 110 euro per ettaro. È dunque più realistico fare previsioni per la metà di questo contributo. Oltre alla rotazione, i coltivatori dovranno attivare impegni che non prevedano utilizzo del diserbo, eccetto che per il mais».
Cesare Soldi presidente associazione maiscoltori italiani, ha aggiunto: «Non abbiamo ancora decreti attuativi. l’Unione europea dovrà approvare queste norme entro novembre». In conclusione Crotti ha focalizzato l’attenzione sulla salvaguardia dell’intera filiera agroalimentare. «Dop e Igp non vanno ridimensionati dall’Europa. Sarebbe devastante per le nostre aziende. Ci stiamo impegnando in questa direzione, facendo lobby a livello europeo».
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