Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Lettere al Direttore

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

02 Marzo 2016 - 11:11

IL CASO
Trump ‘cita’ Mussolini? È solo una grande bufala
Signor direttore,
vi sarà già stato detto o ve ne sarete già accorti per conto vostro, ma la frase ‘È meglio vivere un giorno da leone che cent’anni da pecora’ non è una frase di Benito Mussolini né un motto fascista o, almeno, non è nato come tale. Si tratta di una frase che fu scritta su un muro diroccato di un paese a ridosso della linea del Piave, nel periodo successivo alla ritirata di Caporetto.
Quando da bambino studiai per la prima volta la Grande Guerra ( anni 1968-1970), mi fu detto che era stata scritta da un eroico soldato anonimo, per incoraggiare i suoi commilitoni, mentre qualche anno più tardi, da altre fonti più smaliziate, scoprii che poteva essere stata scritta dalla nostra intelligence militare, per scopi propagandistici, insieme all’altra frase gemella ‘Tutti eroi! Il Piave o tutti accoppati!’.
Le fotografie di queste frasi sono pubblicate su tutti i nostri libri di storia. Che poi questa frase sia stata ripresa da Benito Mussolini, o dalla retorica fascista, questo non la rende una frase mussoliniana o fascista.
Stupisce quindi che in prima battuta anche in Italia la notizia della citazione di una frase ‘fa sc is ta ’ da parte di Donald Trump non sia stata accompagnata da questa elementare spiegazione, che fa apparire questa polemica quello che in realtà è, un’immensa e planetaria bufala.
Nicola Barbieri
(Reggio Emilia)

È vero: la frase fu scritta dal soldato italiano Bernardo Vicario su un muro di una casa il 14 giugno 1918 prima di un bombardamento che distrusse il suo battaglione nel Trevigiano. Resta il fatto che è uno dei più celebri slogan appartenenti alla retorica di Benito Mussolini.

LA LETTERA
Il sottopasso di via Brescia doveva essere concepito solo ciclo-pedonale
Signor direttore,
troppo ghiotto il tema per non intervenire ancora una volta in merito al sottopasso di via Brescia. Ho già avuto modo di esprimere sul punto il mio personale parere, che peraltro collima perfettamente col suo ultimo fondo domenicale: il sottopasso di via Brescia doveva essere concepito fin da subito come ciclo-pedonale, e basta.
Difendere il progetto di viabilità ordinaria del sottopasso di via Brescia come ha fatto e come si ostina a fare l’attuale minoranza non ha alcun senso, né politico e né tanto meno tecnico; pensare infatti di far passare il traffico veicolare in corsie di m 2,20 poste in untunnel murato è impossibile, sempre che si voglia garantire un minimo di sicurezza.
Contesto però alla pari anche le scelte della nuova amministrazione che, per cercare di non far diminuire il contributo regionale, ha deciso di fare le cose a metà: costruiamo un sottopasso come la Regione lo intende per far passare le macchine, poi ci facciamo una pista ciclopedonale faraonica così vediamo di salvare capra e cavoli; e allora cosa abbiamo fatto?
Abbiamo costruito in un punto geologicamente delicatissimo, un sottopasso ciclo- pedonale molto più ampio del necessario, con una spesa enormemente superiore al necessario, conunimpatto estetico pessimo e con l’ovvia richiesta della Regione di restituzione di parte dei contributi. E non mi si dica però che tutto questo ha migliorato la vivibilità del quartiere, vorrei che qualcuno passasse da via Gallazzi e dintorni per poter notare la splendida tavolozza di colori che interseca sull’asfalto strisce bianche, gialle, orizzontali, verticali, oblique, cordoli di ogni sorta, parcheggi larghi al massimo 185 cm, banchine per gli utenti dei bus di 20 metri che si potrebbero riempire solo con gli utenti di un anno intero, non di una corsa, oppure la rotonda su via Brescia, il tanto osannato biscotto da cui i bus non passano (basti vedere i segni dei pneumatici che tagliano a metà la rotonda).
Poi ci sono le piste solo ciclabili che si allargano enormemente e poi si riducono miseramente proprio quando diventano anche pedonali, e vanno sotto ogni standard di legge e di sicurezza nel sottopasso di via Persico, perché se, come dice l’assessore, la pista di via Brescia non è enorme ma solo negli standard di legge, non si capisce come poter definire quella del sottopasso di via Persico, che è larga la metà edovrebbeospitare pure pedoni e carrozzelle!
Insomma, mi auguro che la coalizione di maggioranza abbia una posizione forte nei confronti di chi continua a predicare la bontà del traffico veicolare nel sottopasso di via Brescia, ma pur continuando a sostenere l’attuale coalizione, non posso nascondere i gravi errori politici e amministrativi nella gestione dei lavori del comparto San Bernardo.
Beppe Carletti
(Cremona)

Sanità, la ricetta elettronica un deterrente contro gli sprechi
Egregio direttore,
sono lieto nell’udire finalmente qualcosa di costruttivo che dovrebbe iniziare a breve a meno che sia già decollata, la ricetta elettronica del mio dottore. La ritengo di un’utilità estrema per migliorare la sanità tutta, oltre che un incredibile deterrente per ricettomani per mania o per lucro.
Non dovrebbe esserci più spreco ed immagino la comodità d'andare direttamente in farmacia a ritirare il medicinale, spero stesso discorso per l’approvvigionamento dello stesso da parte della farmacia. Penso al controllo del consumo pro capite del prodotto, cosa più facile da controllare e bloccare eventualmente.
Devo ancora capirne meglio il funzionamento ma lo vedo un clic positivo per il futuro.
Aldo Bernini
(Cremona)

Parcheggi per disabili occupati Basta parole, solo multe salate
Signor direttore,
aggiungo al signor R. C. di via Persico che l’inciviltà dell’essere umano, cosa che definisco menefreghismo, non ha limiti. Il problema dei parcheggi ai portatori di handicap è irrisolvibile se l’individuo quasi-dotato non lo impara dall’infanzia con una sana educazione.
Da padre è stato uno dei miei doveri principali a far considerare a mio figlio la fortuna d’essere nato normo-dotato ed essere stato fortunato anche dopo.
È assolutamente compito della società e della scuola maestra di vita a far crescere veri uomini. Lei ha un’arma a sua disposizione, non litighi mai con lo sventurato che non capisce il problema, chiami i vigili in fretta e che multino bene, multino salato, vedrà che in futuro ci saranno sempre più posti liberi senza furbi a portata di auto.
giovannicorte3333@libero.it 

Sanità lombarda e tangenti Maroni doveva dimettersi
Gentile direttore,
a seguito della lettera pubblicata il giorno 29 febbraio a firma Tamara Perrone, dal titolo ‘Maroni simbolo di onestà, non si deve dimettere’, mi permetto di esprimere alcune considerazioni. Premetto che in questa rubrica da anni non ho mai risparmiato critiche feroci nei confronti del Partito democratico ,in cui milito e ritengo che molti episodi di corruzione che hanno visto protagonisti esponenti di spicco o meno di questo partito (il caso di Roma capitale è l’emblema massimo), sono da ritenersi fenomeni di degenerazione strutturale all’interno del Pd stesso.
Visto che prima di criticare l’avversario bisogna fare pulizia in casa propria (purtroppo non dirigo il Pd e se fosse per me questi fenomeni di cui sopra sarebbero scomparsi da tempo) mi permetto di dire la mia rispetto all’accusa di corruzione che vede coinvolto l’assessore alla Sanità in Lombardia, Rizzi, numero due della guinta Maroni.
Non metto in dubbio l’onestà del Presidente della Regione, ma vedi, cara Tamara, opportunità politica impone le dimissioni da parte del presidente regionale, per essere venuto meno nel suo ruolo in vigilandi, ammesso che non sapesse nulla sull’operato del suo braccio destro assessore Rizzi, peggio ancora se Maroni stesso ne fosse stato al corrente. Se si vuole cambiare questo Paese bisogna, a questo punto, essere protagonisti di atti di questo genere, che non sono altro che la normalità in altri Paesi europei. Non voglio pensare cosa avreste fatto voi leghisti nel caso in cui a governatore della Lombardia ci fosse stato un certo Ambrosoli con indagato il suo assessore alla Sanità.
Purtroppo quanto sto auspicando (le dimissioni di Maroni) è pura utopia visto che anche lui appartiene alla lunga schiera di politici attaccati alla poltrona, difficili da staccarsi nemmeno con le cannonate.
Giorgio Demicheli
(Cremona)

Dalla maggioranza dei genitori c’era il sì al progetto Pioneer
Signor direttore,
in riferimento alla discussione sulla mancata realizzazione del progetto Pioneer alla scuola elementare di Casalmaggiore, non è secondario ricordare l’opinione dei genitori, a cui io appartengo avendo una figlia in quarta classe.
Infatti a suo tempo, su specifica richiesta della scuola, i genitori a larga maggioranza si erano espressi in termini favorevoli a dar luogo al progetto. Ciò a prescindere da chi il progetto lo avesse proposto per primo, se il Comune o la scuola. È vero infatti che una idea è valida o meno indipendentemente da chi la propone. I genitori in larga parte, la maggioranza appunto, valutarono di aderire.
Visto come è andata mi chiedo: la funzione educatrice dei genitori sui propri figli è tenuta in debita considerazione oppure no, da chi fa tanto chiasso? Perché alla fine il punto è proprio questo. Noi, maggioranza silenziosa, non contiamo nulla? I figli sono i nostri, i primi interessati a loro siamo noi, non coinvolgeteci in beghe politiche perché a noi interessa il bene dei ragazzi.
Fabio Araldi
(Casalmaggiore)

Stanziamenti del GAL Oglio Po Ci sono troppi parenti poveri
Egregio direttore,
faccio appello alla sua generosità chiedendo uno spazio che mi consenta di dare una risposta al sindaco di Drizzona avverso la sua lettera del 14 febbraio. La questione riguardava i munifici stanziamenti del GAL Oglio Po per il territorio di Drizzona. Ho chiesto delucidazioni in merito a qualche cittadino della frazione di Pontirolo e questi hanno risposto che negli ultimi decenni, pur corrispondendo regolarmente imposte e tasse, non hanno ricevuto nulla se non timide manutenzioni.
Ancora attendono opere di urbanizzazione primaria quali marciapiedi, fognature efficienti ecc. e i declamati percorsi ciclabili li definiscono azioni marginali spreca denaro. L’evocata sistemazione della comunale per Castelfranco? Risale all’anno 2005 circa e visto il traffico pesante a cui è giornalmente è sottoposta, abbisogna di seri e urgenti interventi manutentivi che non devono limitarsi alla badilata di asfalto come ora succede. Sull’argomento il sindaco ha già ricevuto una mia interrogazione rimasta lettera morta.
E nella frazione di Castelfranco? Attendiamo i marciapiedi pubblici da circa 70 anni e i cittadini vedendo la latitanza di queste interminabili amministrazioni sinistrorse, hanno pensato di costruirseli impiegando materiali vari così da dare la sensazione visiva del vestito di arlecchino. E il cimitero di Castelfranco? Tramite una interrogazione è stato chiesto di riparare un tratto di muro di cinta, richiesta caduta nel vuoto e cosa dire poi degli alberi del vialetto mezzi malati e spezzati.
E la sistemazione della piazza di Castelfranco? Serve da specchietto elettorale per questi nuovi ‘Cattodem’quale proposta da reiterare e da inserire nei loro periodici programmi elettorali. Morale: niente di sostanzialmente compiuto! A noi parenti poveri il nulla assoluto, mentre a Drizzona con delibera n. 1 del 19 gennaio 2016 si stanziano denari per ritoccare i loro marciapiedi costruiti da poco e già irreversibilmente ammalorati.
Dante Benelli
(Drizzona)

Quante persone ‘sacrificate’ per rendere felice Vendola
Egregio direttore,
una donna ha dato l’ovulo, un’altra la gravidanza, un figlio avrà nel futuro l’incubo di come è stato concepito... Scusate ma quante persone bisogna sacrificare per rendere felici il signor Vendola e consorte?
Claudio Maffei
(Desenzano del Garda)

Bollette Lineapiù/1. Già scadute prima di essere recapitate
Egregio direttore,
anch’io come molti miei concittadini sono nel calderone delle persone che non hanno ricevuto le bollette relative al consumo di Gas ed Energia Elettrica con pagamento in scadenza il 29/02/21016.
Per fortuna oltre all’accreditamento del pagamento in banca ho anche l’iscrizione al sito dell’Ente erogatore di tali bollette che mi permette di visualizzarle in anticipo. Per chi non ha dimestichezza con il computer o non ha un conto in banca si profila pertanto il pagamento delle bollette con un’aggiunta di mora. Le sembra giusto che per colpa di un’agenzia che non riesce a recapitare in tempo tutto il materiale cartaceo siano sempre gli utenti a pagare?
Marcella Musoni
(Cremona)

Bollette Lineapiù/2. Segnalerò i disservizi all’autorità garante
Signor direttore,
approfitterei dello spazio sul suo giornale per comunicare ai miei concittadini che, se non lo sapessero, Lineapiù è padrona dei nostri conti correnti. Ai quali attinge, per il pagamento delle fatture relative al gas metano (ultima con scadenza 26-02-2016), ancora prima che predetta fattura sia arrivata nelle nostre case e da noi controllata.
Come sono gentili! Ci evitano preoccupazioni in merito al costo della stessa, allontanano da noi miseri pensieri su quando arriverà il momento di pagare... Peccato non siano stati altrettanto attenti nel comunicare agli utenti le motivazioni per le quali la bolletta tardava e tarda tuttora ad arrivare.
Il tempo per pubblicizzare il servizio da loro offerto anche per l’energia elettrica sì, quello l’hanno trovato. Personalmente non accetto scuse. Purtroppo non è la prima volta che questo accade.
Seguirà segnalazione all’autorità per l’energia.
Donatella Ghinelli
(Pizzighettone)

Da brividi la colonna sonora che è valsa l’Oscar a Morricone
Gentile direttore,
le notizie in questo periodo si stanno susseguendo convulse. È di un paio di notti fa l’Oscar al maestro Ennio Morricone per la colonna sonora del western ‘Hateful eight’ dell’americano, con evidenti origini italiane, Quentin Tarantino. Una commedia del male in cui ogni personaggio è cattivo, uno dei pochi western ad altissima introspezione, ambientato nella neve, una montagna incantata alla Mann il cui solo contrasto è sparo su sparo, sangue su neve.
Un messaggio del regista al proprio Paese, e di altissimo rigore storico. Un western d’altri tempi. L’ottantottenne Morricone torna al western dopo quarantuno anni e il risultato mette i brividi; una delle colonne sonore più belle di tutti i tempi. Una prova di splendida maturità espressiva con cui il grande musicista sta attraversando la sua oramai altissima età. Gli augurerei cento di questi quasi novant’anni, ma i limiti umani son quel che sono. Bene. L’Italia s’è desta? E forse per mano di artisti?
Igor Paulinich
(Cremona)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • ilgurzo2003

    02 Marzo 2016 - 15:00

    Disabili: è vero, ogni giorno il parcheggio disabili sotto casa è occupato da chi non ha diritto, ma è anche vero che da 20 mesi l'AEM - settore segnaletica, mi pare - ha fatto un sopralluogo e deciso (già deciso) di modificare la segnaletica. Ecco, sono passati 12 mesi dalla decisione e nulla è stato fatto. MAI vedo un vigile davanti alle scuole che, oltre a far attraversare la strada agli studenti, tenti di educare i genitori al rispetto dei diritti altrui; anche senza multe, basta una parola. Una sera, esasperato, ho chiamato per un'auto parcheggiata male e ho scoperto che ci sono anche 2 punti di patente nella sanzione, e mi dispiaceva, ma l'agente mi ha detto "quello lì ha due gambe, e due braccia: non gli costa nulla fare 100 metri in più a piedi" e in effetti mi ha proprio convinto!

    Report

    Rispondi

  • ilgurzo2003

    02 Marzo 2016 - 14:52

    EH NO Carletti, non puoi avere botte piena e moglie ubriaca! E poi bisogna andare al sodo: questa giunta ha l'orgoglio di portare avanti la sua scelta "di sicurezza" ? che paghi! con i suoi soldi però, non con quelli della città. Non mi risulta che qualcuno abbia testato il traffico veicolare nei due sensi in via brescia e perciò prima di dire che è impossibile, malsicuro, ingestibile ci penserei. Certo non mi fido di chi ha messo un dosso all'uscita (l'USCITAAAAA!) del sottopasso stesso. Però la norma sulle banchine per gli utenti dei bus è chiara: senza senso ma chiara e così vanno fatti. Oppure non li fai (questa era una soluzione: non farli in via gallazzi. Lascio alla fantasia della manfredini trovare il posto giusto; ci stupirà. Come al solito. Purtroppo)

    Report

    Rispondi

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi