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Lettere al Direttore

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

21 Settembre 2015 - 11:28

IL CASO
Cartello cremonese sul prezzo del gpl?
Egregio direttore,
volevo spendere due parole per segnalare quanto segue: posseggo un’automobile alimentata a gpl (gas liquido) e faccio rifornimento un po’ ovunque: Ho notato che i prezzi di tale carburante a Cremona sono decisamente più alti che a Piacenza (città e provincia) e altre zone limitrofe (Mantova, per esempio). Esempio lampante: a metà agosto la pompa meno cara intorno alla città era a 0,555 euro al litro, a Piacenza ho fatto un pieno a 0,479.
Detto in euro sembra poca cosa, ma proviamo a tradurre la differenza in lire che ammonta a circa 150, e a calcolare l’incidenza in percentuale, cosa che lascio fare ai suoi lettori più ferrati. La spiegazione potrebbe essere nella diversa tassazione (così alta?) tra Emilia e Lombardia, o, volendo scherzarci sopra, sulla produzione a Km zero dei cugini emiliani che hanno certamente un piccolo giacimento sotto ogni pompa (Cortemaggiore docet). Fatto sta che l’impressione che se ne ricava ha un nome: ‘cartello’ cremonese. Nessuno ci ha mai badato?
G. F.
(Cremona)

Lei pone l’accento su una questione certamente interessante e da approfondire.

LA POLEMICA
Per un malinteso senso di laicità ai remigini viene negata la festa
Signor direttore,
con mio stupore, ho letto l’articolo sulla scelta dell’istituto ‘Sentati’ di Castelleone di non partecipare alla messa che si terrà in parrocchia. Devo dirle che la cosa mi ha offeso e amareggiato. Offeso perché la scuola vuole nascondersi dietro al concetto di laicità, dimenticando le nostre profonde radici cristiane.
Amareggiato perché io originario di Soresina e residente da ben 25 anni a Castelleone, devo vedere che per mano di una preside soresinese, venga rovinata una delle feste più belle e simpatiche che abbia potuto assistere. Anni fa ho avuto il piacere di assistere alla ‘festa dei remigini’ grazie ai miei figli e dopo la sfilata dei bambini per il borgo con tanto di banda al seguito, si terminava con la messa in parrocchia.
Ora che un istituto per ‘non urtare’ le coscienze dei non cristiani (forse quella della preside), decida che è meglio non partecipare alla messa è un segno della nostra inciviltà. Invito tutti i castelleonesi che hanno a cuore le nostre tradizioni, di partecipare in massa, sabato prossimo alla festa dei remigini e alla santa messa.
Alessandro Lena
(Castelleone)

Un premio di 120mila euro in Comune: chi lo ha deciso?
Gentile direttore,
dall’edizione del 19 settembre, apprendiamo che al segretario generale del Comune, Pasquale Criscuolo, è stato assegnato un premio di 12.000 euro. La metà di quanto molti lavoratori, anche laureati, guadagnano in un anno.
Pensavamo di essere in un Paese che ancora sta faticosamente cercando di uscire dalla crisi ma evidentemente ci sbagliavamo se, con soldi pubblici, può permettersi di pagare un premio simile a un funzionario di un piccolo comune come il nostro. Ma, si dirà, la ricca prebenda va a ricompensare un’ottima performance. Al di là del fatto che saremmo sempre curiosi di capire esattamente chi e come le valuta, le performance dei dirigenti, forse i 120.000 euro di stipendio annuo che si porta a casa potevano essere già sufficienti. O no?
L. G.
(Cremona)

Concerto Theodossiou-Laro Complimenti agli organizzatori
Egregio direttore,
a conclusione del bellissimo concerto della soprano Dimitra Theodossiou , accompagnata al pianoforte da Elda Laro ,nella suggestiva cornice dell’Auditorium Giovanni Arvedi, desidero complimentarmi con il dottor Alberto Consolandi, socio del Kiwanis Club Cremona, per l’impegno profuso e per la determinazione con la quale ha promosso l’iniziativa.
E’ stato bellissimo vedere una partecipazione così forte, anche perché la serata era a favore della Fondazione Onlus A.R.M.R. (Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare), di cui Consolandi è il referente per Cremona. L’organizzazione è stata veramente perfetta in tutti i dettagli ed il risultato è andato oltre le aspettative: è stato positivo perché subordinato ad un lavoro comune, condiviso in tutti i suoi aspetti e condotto insieme con energia e fermezza. Un sincero ringraziamento a tutti coloro che,a titolo diverso, hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Un particolare grazie alle Ditte del territorio per la loro disponibilità che ha consentito all’iniziativa di ottenere un bellissimo risultato.
Giuliana Guindani
(presidente del Kiwanis Club Cremona)

Impensabile il taglio delle forze di sicurezza
Signor direttore,
quella ciurma di eunuchi incapaci che ci governa, in un momento particolarmente delicato che stiamo attraversando, propone di eliminare o di penalizzare tutti gli organi istituzionali che garantiscono la sicurezza dei cittadini vale a dire l’eliminazione di questura, comando dei vigili del fuoco e prefettura e di conseguenza penalizzare tutte le altre forze dell’ordine.
E’ assolutamente impensabile un’azione del genere, tanto più che tutti organi istituzionale addetti a garantire la sicurezza dei cittadini operano tutti sotto organico, come si può pensare di privare i cittadini di tale servizi?
E’ impensabile che un capoluogo di Provincia venga privato di tali servizi a mio avviso, non è questo il modo di diminuire la spesa pubblica privando i cittadini di chi a malapena già a fatica li difende. Eliminiamo le Province come enti dal momento che sono al collasso economico ed hanno enorme problema di carattere di gestionale amministrativo (...)
Franco Nico Ranzenigo
(segretario movimento politico Lega italiana lavoratori e pensionati, Cremona)

Manon Lescaut al Ponchielli Una precisazione sulle date
Caro direttore,
riguardo alla mia nota «Quei titoli dimenticati...», pubblicata ieri, ho il dovere di fare una precisazione, correggendo un errore in cui sono incorso. Segnalando il tempo trascorso dall’ultima rappresentazione, al Ponchielli, dalla pucciniana ‘Manon Lescaut’, ho fatto riferimento alla messa in scena del 1979 anziché a quella del 1997, per cui risulta di diciotto anni la sua assenza nei cartelloni delle stagioni invece dei trentanove da me calcolati e scritti. Resa la precisazione - volta a dare la giusta dimensione al problema - sento comunque di ribadire la sostanza della mia osservazione: il primo grande capolavoro di Puccini manca da tanto tempo nel nostro teatro, soprattutto se rapportato alle presenza de ‘La Bohème’. Mi scuso, tuttavia, con i lettori e con te per l’imprecisione in cui sono incorso.
Evelino Abeni
(Cremona)

Dal teleriscaldamento ho avuto molti vantaggi
Gentile direttore,
rispondo volentieri al signor Elia Sciacca del 14/9/2015, e al signor Daniele Buttafava che riprende in parte il problema del teleriscaldamento, lettera del 16/9/2015. Mi soffermo in particolare sui costi caldaia a gas-teleriscaldamento, non entrando però nel merito dei condomini medio-grandi in quanto non ho nessun riscontro.
Ho avuto la fortuna, dieci anni fa, di passare dalla caldaia a gas al teleriscaldamento e volevo elencare qui sotto alcuni dei vantaggi che ho riscontrato: zero costi di manutenzione, energia pulita, sconto sull’Iva pagata per l’utilizzo del gas (10% al posto del 22%), leggero risparmio sulla spesa annuale sostenuta per i consumi. Spero di essere stato chiaro nella mia esposizione.
Ettore Ghisleri
(Cremona)

La beneficenza più autentica è quella fatta in silenzio
Egregio direttore,
ho letto con attenzione la vicenda relativa alla signora Azzolini che ha dichiarato di voler ripensare all’opportunità di fare una donazione cospicua all’azienda Cremona Solidale, in seguito alla sostituzione del direttore generale dottor Gipponi. Ho avuto modo di frequentare l’azienda ma non conosco il dottor Gipponi e quindi non entro nel merito delle sue capacità, non è questo il punto; faccio presente alla signora Azzolini che la beneficenza è beneficenza e non deve diventarne uno strumento di ricatto.
Negare la donazione per questi motivi equivale al caso di un magnate che donando soldi allo Stato, si arrogasse il diritto di scegliere chi ci governa. Cremona Solidale è un’azienda pubblica idealmente di proprietà dei cremonesi, fare una donazione non significa acquisirne una quota societaria. Signora Azzolini, è vero che Cremona Solidale è ben felice di avere tanti benefattori, ciò non significa che sia nelle condizioni di dover dipendere dalla carità di nessuno. Gli ospiti che lei vede «felici» lo sono perché l’azienda si avvale di professionisti capaci ad ogni livello (medici, infermieri, ausiliari, ecc).
Chiudo permettendomi di osservare che la beneficenza più autentica è quella che si fa in silenzio e senza chiedere nulla in cambio.
Giuliano Ruggeri
(Cremona)

Migranti/1. Meno sicurezza e tra la gente la paura aumenta
Egregio direttore,
l’arrivo di migliaia di clandestini e di persone che, bene o male, devono mangiare, aggiunti alla nostra malavita, in un momento di grave crisi economica, hanno fatto della sicurezza un tema di grande importanza, appesantito purtroppo da un eccessivo buonismo che, molto spesso sovrasta le leggi dello stato.
Di fronte a scelte, spesso fuori da ogni logica, i fatti quotidiani che accadono, non fanno altro che aumentare la paura della gente, per cui si diventa sospettosi ,ma non per razzismo, per demagogia, ma conseguenza dei fatti. Ieri pomeriggio casa a soqquadro in via Matteotti a Pescarolo, questa mattina a Vescovato in azione, quelli dello specchietto, ogni giorno ce ne sono di ogni tipo, una realtà che qualcuno cerca inutilmente di nascondere con grandi discorsi, tante parole.
A volte sembra che questo qualcuno viva in un altro mondo. Poi una giustizia che ,con sentenze che a volte fanno rabbrividire, non da la certezza della pena, una riduzione degli organici addetti alla sicurezza che poi, a volte quando agiscono, devono stare attenti a non incorrere in qualche denuncia e a volte, quando ci scappa la morte di qualche delinquente, viene da dire, uno di meno.
Qualsiasi cosa ne dicano i buonisti, la realtà è che questa affermazione è molto diffusa, soprattutto in questi giorni, di fronte a quanto accaduto in Germania, dove il terrorista feriva una poliziotta con un coltello e il collega della stessa non esitava a fare fuoco uccidendo il terrorista e il caso è chiuso. Purtroppo da noi, per chi ha sparato, le cose sarebbero andate diversamente e allora quella volta che succede, viene spontaneo affermare «uno in meno».
Giampietro Masseroni
(Pescarolo ed Uniti)

Migranti/2. A loro aiuti E l’italiano non conta
Signor direttore,
(...) come mai governo, politicanti di strapazzo e pure la Chiesa, non si battono in modo così ostinato ed aperto, quando si tratta di una famiglia italiana caduta in disgrazia o di un semplice cittadino che versa in condizione a dir poco disagiate? La risposta è semplice: l’italiano è un personaggio invisibile perché non rende, politicamente sconveniente, difficile da gestire.
Già, l’italiano è divenuto anche per i sindacati, un personaggio troppo scomodo, l’italiano non puoi sbatterlo in una casa di accoglienza e pretendere di prendere i soldi dalla Ue come per gli immigrati (...)
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)

Trigolo, se il prof non è presente i ragazzi sono rimandati a casa
Gentile direttore,
le invio queste poche righe perché indignato da quanto sta accadendo nella scuola secondaria di Trigolo che frequenta mia figlia: la prima settimana di scuola i nostri ragazzi ci sono stati rimandati a casa alle dieci del mattino per mancanza di docenti, mentre per la settimana entrante riusciranno ad usufruire di un oretta in più di insegnamento. Ma non si potevano impegnare sto' ragazzi per esempio facendoli leggere, scrivere o in qualsiasi altra attività intelligente senza spedirli a casa a girovagare per le strade del paese?
Per non dire dei disagi causati alle famiglie. E che messaggio, o dovremmo dire come si usa adesso, che racconto arriva a questi ragazzi riguardo all’imprescindibile importanza della formazione scolastica? Il tutto inserito in un contesto in cui il pensiero ‘mainstream’, non fa altro che portare avanti suggestioni del tipo ‘italiani lazzaroni’, ‘italiani disonesti’, ‘italiani inaffidabili’ che io combatto quotidianamente con l’unica arma in mio possesso: garantendo serietà e impegno nel mio lavoro di tutti i giorni. Inoltre io ho sempre preso le difese di questa scuola, piccolo distaccamento della scuola di Castelleone, nei confronti dei genitori che sceglievano di mandare i propri figli a studiare a Crema, pensando fosse importante preservare una piccola ma efficiente ‘roccaforte’ ora che tutto sembra dover essere grande e globalizzato; adesso però i fatti mi stanno dando torto.
Fa ancora più male vedere queste rappresentazioni del malfunzionamento della scuola pubblica e sapere con certezza dell’esistenza di insegnanti volenterosi e capaci che non aspettano altro che mettersi al lavoro con i nostri figli.
Davide Sartori
(Fiesco)

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