Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Lettere al Direttore

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

17 Luglio 2015 - 11:16

IL CASO
Soresina di sera in mano agli stranieri
Signor direttore,
vi scrivo in merito a quanto accaduto lunedì sera a Soresina in un bar del centro dove romeni ubriachi hanno devastato il locale provocando anche qualche ferito. Sono accorse quattro auto dei carabinieri per riportare ordine e calmare gli animimaquello chehameravigliatoun po’ tutti non è stato l’episodio in sé in quanto in una città in balìa di romeni, rom e marocchini pare naturale che prima o poi succedano di questi fatti incresciosi. Piuttosto meraviglia la presenza di ben quattro macchine delle forze dell’or dine quando naturalmente di sera Soresina è completamente fuori controllo ed è rarissimo imbattersi nelle forze dell’or - dine. Se passate dopo le 21 troverete sul piazzale della chiesa rom che bivaccano tranquillamente, seduti a mangiucchiare, a sbraitare senza riguardo alcuno.
Gli stessi sono presenti anche sul marciapiede proprio di fronte al bar devastato ieri sera, oppure seduti sui gradini dell’Open Shop benché esistano cartelli che vietino questi assembramenti. Ma chi controlla? Se poi transitate in piazza altri si sono sistemati sui gradoni del monumento di Garibaldi. Non è certo un bel vedere. Le auto che si possono incrociare hanno tutte il volume della radio al massimo, sono fatiscenti e sicuramente, non c’è pericolo di sbagliarsi, tutte o quasi fuori legge per mancanza di assicurazione, bollo e verifiche meccaniche.
In questo contesto spessissimo capita di incontrare altri rom che spingono passeggini stracarichi di merce: provengono dalla piazzola ecologica regolarmente messa sotto sopra dopo la chiusura. Ma che importa, tanto gli operatori hanno tutto il tempo la mattina seguente di rimettere in ordine preparando i cassoni per la prossima devastazione. Egregio direttore, dove siamo finiti?
F. M.
(Soresina)

A Soresina il disagio è forte e non da oggi. La situazione che lei descrive è reale e, come è facile immaginare, non è di facile soluzione. L’amministrazione comunale, per la verità, non è stata con le mani in mano e si sta muovendo per cercare di creare nuove condizioni per una migliore integrazione.

LA POLEMICA
Rifiuti in strada da domenica, i topi banchettano
Signor direttore,
purtroppo le fotografie allegate evidenziano il degrado opera di maleducati. Ma altrettanto purtroppo non è possibile lasciare i sacchi di immondizie sui marciapiedi. Mentre scrivo è mercoledì e quei sacchi sono da domenica sera abbandonati al numero 5 di via Marmolada con evidente disagio per la puzza che lasciano i sacchi sotto il sole cocente con allegra brigata di topi nella notte che banchettano. Gli incaricati hanno raccolto quanto lasciato dai cittadini negli appositi contenitori per la differenziata ma per i sacchi suddetti nulla. Ho segnalato il tutto per telefono e l’incaricata ha gentilmente risposto che inoltrerà la lamentela agli addetti. Non era in grado di sapere i tempi per l’intervento. Speriamo presto: tre giorni sono passati e tutto questo ricorda molto Napoli e non credo che si avvertisse il bisogno di tale ricordo.
Mauro Gandolfi
(Cremona)

Migranti, scaricare il problema sui cittadini è un grave errore
Egregio direttore,
dissento dal suo editoriale della scorsa domenica, in cui indica un errato comportamento del Presidente Maroni nel non sostenere il Governo a livello europeo sul tema immigrazione e le faccio questa domanda: come può pensare che a livello europeo cambino idea nell’accettare gli immigrati che sbarcano in Italia e Grecia, solo perché non viene sostenuto il Governo da alcune regioni?
Mi spiace, ma l’atteggiamento degli incapaci Renzi ed Alfano è solo perché non sono in grado di fronteggiare la situazione che si crea in Italia con questa emergenza, scaricando i disagi sulla popolazione, spendendo diversi miliardi di senza risolvere alcun problema, ma addirittura peggiorando la sicurezza e l’ordine pubblico in Italia.
Come mai non cerca almeno questo Governo di accordarsi col Governo libico di Tobruk per fare in modo che non partano i barconi di disperati da una parte della Libia? Ho sentito solo litanie rivolte agli altri stati europei per cercare aiuti sull’argomento, puntualmente respinte al mittente.
dalicr@alice.it

Gli orti urbani chiave giusta per valorizzare la terra
Gentile direttore,
noi degli ‘OrtidiPO’ con soddisfazione salutiamo la recente legge regionale n. 18 del 2015 che promuove gli orti didattici, sociali, urbani e collettivi quali strumenti per diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura, sensibilizzando famiglie e studenti sull’importanza di una sana alimentazione riqualificando nello stesso tempo le aree abbandonate.
Un ruolo importante spetterà al Comune e alle istituzioni scolastiche di Cremona che invitiamo ad attivarsi per la presentazione e la realizzazione di nuovi progetti e/o la valorizzazione degli esistenti.
Da parte nostra garantiamo la collaborazione nella costruzione dei progetti e nella divulgazione di buone pratiche che valorizzino la risorsa della terra e la socialità del coltivare gli orti in condivisione. Sperando di fare cosa gradita e per farle conoscere i nostri orti alleghiamo alcune recenti foto. Noi li coltiviamo con passione!
Claudio e Milena
(Cremona)

Grecia/1. Ora è un Paese a sovranità limitata
Signor direttore,
le durissime condizioni imposte alla Grecia in cambio di nuove linee di credito atte a evitare la bancarotta sono un atto di condanna a morte della sovranità di quel Paese e, contemporaneamente, un duro avvertimento per tutti coloro che volessero ribellarsi ai voleri della finanza internazionale, ben rappresentata a livello europeo da varie istituzioni non democraticamente elette che, quotidianamente, ci impongono il loro signoraggio.
Il vero scopo di questi potentati economico-finanziari che utilizzano i politici come semplici passacarte, non è tanto il risanamento dei vari paesi, ma l’imposizione di un modello globale di stato neo-liberista tendente a eliminare tutti i sistemi di tutela dei cittadini in termini di stato sociale, di arrivare alla privatizzazione di tutto ciò che può generare profitti, al controllo dei mercati mondiali delle materie prime, del cibo, dell’acqua, condizionamento dei comportamenti di consumo e all’imposizione delle mode culturali.
Si tratta di superare la classica dicotomia destra-sinistra che non ha più alcun senso per capire che il vero conflitto a livello globale è tra chi vuole difendere democraticamente la propria sovranità economica, monetaria, culturale, comportamentale e il grande capitale planetario che pretende il dominio assoluto sui popoli, anche se, ogni tanto, ci lascia briciole di benefici in termini di consumi e di redditi. Il governo di Atene in questo gioco al massacro esce pesantemente sconfitto sottomettendosi totalmente alla Troika nonostante molti lo ritenessero uno dei pochi «governi sovranisti» rimasti in Europa e nel mondo.
Cesare Cavazzi
(Cremona)

Grecia/2. A forza di tagliare si muore dissanguati
Signor direttore,
ha vinto Shylock-Schäuble e Angela Merkel ha perso l’occasione di fare la parte di Porzia.
I fatti economici raccontati nel ‘Mercante di Venezia’ di Shakespeare sono questi: Antonio si impegna (come garante di un debito di 3.000 ducati del suo amico Bassanino) a pagare come penale una libra della carne del suo corpo, «qualora in tal giorno e in tal luogo» il debito non venisse restituito. Il debitore non riesce a pagare alla scadenza, Shilock affila il coltello per procedere verso Antonio, ma Porzia (che ama Bassanino) travestita da giudice trova la giusta soluzione: riconosce il diritto del creditore di riscuotere la penale, fa venire una bilancia, ordina a Antonio «scoprite il petto» e a Shylock: «prenditi dunque quello che ti spetta, vale a dire la tua libra di carne; / ma, nel tagliarla, se farai versare / solo una goccia di sangue cristiano / in forza delle leggi di Venezia / ... / per te sarà la morte».
Lega di cultura di Piadena
(Piadena)

Accecato dall’antifascismo ora apprezza pure la censura
Egregio direttore,
come volevasi dimostrare a proposito d’«invasione». Tirato per i capelli sono qui! Citato incautamente il signor Alberichi che aveva evidenziato «elegantemente» tagli ad una sua lettera ne pago il fio! Citazione casuale per discutere del problema, ha provocato un corto circuito. Piccato e risentito si è premunito di prendere le debite distanze! Antifascista garantito non ha digerito l’accostamento. Diavolo e acquasanta, miseria e nobiltà. Senza sforzo si è guadagnato le prime! Obnubilato dall’odio profondo che lo macera, peculiare nei compagni, è andato in confusione. Spacciando lucciole per lanterne.
«La censura, lezione di giornalismo! Dove? Come? Quando? Condannata in toto fino a ieri. Considerata deprecata usanza fascista elaborata da Bottai, all’epoca del dicastero del Min. Cul-Pop. Intensamente usata durante la seconda guerra mondiale. Miracolata da un antifascista che oggi ne apprezza il valore intrinseco! (...).
Luciano Pedrini
(Cremona)

Benvenuta nella ‘giungla’ In troppi si sentono animalisti
Gentile direttore,
mi rivolgo alla signora Giovanna Salerno, a cui va il mio benvenuto nella giungla degli animalisti, dove i serpenti velenosi e le tigri traditrici non si contano più!
La signora, che lamenta attacchi personali e denigratori sulla sua persona e sul suo operato a favore degli animali, ancora non sa che tutte le associazioni, o meglio chi le rappresenta, vogliono emergere, devono essere le più brave e le più citate, dimenticando che la differenza la fa solo la conoscenza della materia e l’applicazione di quest’ultima.
Qualcuno crede ancora che sfamare qualche gatto, dopo aver lasciato lo sporco intorno e occuparsi di qualche altro animale, senza dimenticare di raccogliere fondi, ne faccia di loro una ‘associazione animalista’, ma così non è. Qualcun altro, prima di me diceva che insieme si vince, affinchè i diritti degli animali non debbano rimanere solo scritti, ma applicati, affinchè le istituzioni svolgano correttamente i loro compiti, vigilando sul mondo animale, un mondo per molti ancora invisibile! Quindi signora Giovanna, credo che ancora molto ci sia da fare. Pertanto buon lavoro.
Rosetta Facciolo
(Cremona)

Sono a Cremona da 50 anni Tante ragioni per dire grazie
Gentile direttore,
50 anni fa, il 16 luglio 1965, giungevo a Cremona, vincitore di un pubblico concorso. Qui ho conosciuto mia moglie Luisa e sono nati i nostri figli Antonio e Cristina. A Cremona ho avuto la possibilità di svolgere per molti anni la professione forense e avuto l’onore di essere eletto, per due mandati, Difensore Civico provinciale. E Cremona mi ha dato l’opportunità di coltivare i miei hobby musicali e di teatro. Grazie Cremona e... arrivederci ai nostri prossimi 50 anni.
Giovanni Greco
(Cremona)

Premio Maietti, dimenticate le imprese di Giovanni Lambri
Egregio direttore,
ho seguito nei giorni scorsi la polemica sulla scarsa credibilità del Premio Maietti dove, a quanto scritto da più persone, il comitato organizzatore ha sulla coscienza dimenticanze piuttosto sospette sia nell’ambito sportivo che culturale. L’11 luglio ho letto nelle pagine dello sport de ‘La Provincia’ delle imprese di un soresinese, Giovanni Lambri, che nei campionati italiani Master di atletica ha conseguito risultati strabilianti.
In primavera l’atleta di Soresina ha conquistato tre titoli nazionali (salto in lungo, in alto e salto triplo) e ora a Cassino quello della staffetta mentre, nelle passate stagioni, si è fregiato di una decina di titoli diventando, probabilmente, l’atleta più medagliato della sua categoria. Mi chiedo: come mai le imprese di Giovanni Lambri sono finite nel dimenticatoio?
Franco Noci
(Soresina)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi