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PILLOLE DI SALUTE

Anche senza bisturi si salvano la arterie

Radiologia interventistica per le occlusioni vascolari, ma sempre più anche in urologia e nella lotta ai tumori

Cristiano Mariani

Email:

cmariani@laprovinciacr.it

18 Dicembre 2025 - 05:21

CREMA - Laurea in medicina e chirurgia conseguita all’università Federico II di Napoli e specializzazione ottenuta a Pavia, dal 2022 Angelo Spinazzola è il direttore della struttura complessa di radiodiagnostica e radiologia interventistica dell’Azienda sociosanitaria di Crema, dove lavora dal 2013.

La radiologia interventistica consente di trattare varie patologie in modo mini invasivo, guidando con le immagini radiologiche il lavoro dei chirurghi. Nello specifico, quali sono le applicazioni?
«Si tratta di una pratica della radiologia che consente di effettuare dei veri e propri interventi chirurgici attraverso dei piccoli cateteri, senza quindi la necessità delle grosse incisioni chirurgiche tradizionali».

Quali sono i vantaggi che offre, nel concreto?
«I vantaggi sono indubbiamente molteplici, soprattutto nell’ambito vascolare. Attraverso un’arteria vengono raggiunti gli organi che definiamo target in modo poco invasivo e soprattutto ultraselettivo, in quella zona ‘bersaglio’ in cui andiamo ad intervenire».

Prevalentemente si ricorre a questa modalità di intervento in presenza di quale tipo di patologia?
«La patologia che tratta la radiologia interventistica è d’ampio spettro. Diciamo che è nata con le tecniche vascolari, in cui si va ad affrontare delle patologie occlusive delle arterie. Quindi basta pensare alle occlusioni nelle gambe, delle arterie carotidee, dell’aorta. È possibile, attraverso questo sistema, andare a intervenire dall’interno con il posizionamento di supporti, che ci aiutano a evitare essenzialmente di eseguire dei grossi interventi. Quindi la tecnica viene applicata in tutta la patologia vascolare, ma spazia anche alla parte oncologica e a quella urologica. Negli ultimi decenni, poi, la radiologia interventistica ha assunto un ruolo fondamentale nell’urgenza ed emergenza. Perché ci sono alcune emergenze, soprattutto mi riferisco a quelle emorragiche, pensiamo a grossi traumi stradali, sanguinamenti di arterie addominali piuttosto che toraciche, che vengono trattate con la radiologia interventistica, perché non potrebbero essere gestite in nessun altro modo».

Nel campo vascolare che tipo di problemi si possono trattare, senza eventualmente ricorrere a un intervento chirurgico in senso tradizionale?
«Lo scenario è molto ampio. È infatti possibile ottenere una risoluzione della patologia, andando a dilatare le arterie che col tempo, con l’arteriosclerosi, si sono chiuse, quindi si sono stenotizzate. Posizionando piccoli strumenti metallici che si chiamano stent, si riporta al calibro originario l’arteria. E pertanto risulta un’alternativa efficace alla chirurgia tradizionale. Soprattutto per alcuni pazienti, molto complessi, che non potrebbero essere sottoposti a un intervento della durata di ore. Pertanto, risulta la soluzione migliore e ciò grazie alla collaborazione instaurata tra i vari settori».

Il vostro è un supporto garantito a vari reparti, quindi. Quali le prospettive future nella realtà dell’ospedale di Crema per questa disciplina?
«Le prospettive future sono sempre in ascesa, perché ci sono sempre più patologie che possono essere trattate con le tecniche mini invasive, quindi nell’ambito della radiologia interventistica. Noi da anni, nel nostro ospedale di Crema, rappresentiamo una delle radiologie interventistica più consolidate nella parte bassa della Lombardia. Quindi, abbiamo sviluppato collaborazioni con tutti i reparti e con tutte le cliniche. Mi riferisco anche all’ambito oncologico e all’ambito urologico. Quindi, la richiesta e il supporto del radiologo interventista all’interno della nostra azienda credo che risulti fondamentale soprattutto per una gestione totalitaria del paziente, evitando comunque di spostarlo e quindi di indirizzarlo in centri dove la radiologia interventistica sia presente.

E per quanto riguarda le emergenze?
«Sicuramente la radiologia interventistica diventa un punto fondamentale e proprio per questo motivo abbiamo in attività un servizio che opera 24 ore su 24».

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