L'ANALISI
CREMONA
09 Maggio 2025 - 16:20
CREMONA - Questa mattina al Museo del Violino, in occasione della visita cremonese della virologa Ilaria Capua per la presentazione di una ricerca commissionata da Fondazione LGH sulle opinioni dei cittadini del sud della Lombardia rispetto all’innovazione tecnologica ed energetica, l'assessore regionale all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, ha anticipato la possibilità che venga eseguita una sperimentazione TEA (Tecnologia di evoluzione assistita) sul mais.
Sarà un processo burocratico lungo, ma è importante come iniziativa e dove si potrà svolgere?
«Il mais rappresenta una componente essenziale della storia e dell'economia per la Regione Lombardia, in particolare per la pianura padana e la bassa pianura padana, dove le province hanno una tradizione consolidata nella coltivazione di questo cereale. Questo prodotto è fondamentale per mantenere il primato lombardo nella trasformazione lattiero-casearia. Intendiamo dunque sostenere la sua diffusione e sviluppo, specialmente in un periodo critico caratterizzato sia da contingenze economiche avverse che dalla competizione sleale con paesi in cui le nostre rigorose norme sanitarie non trovano altrettanto rispetto. A questi fattori si aggiungono le sfide poste dal cambiamento climatico. Le fitopatologie che colpiscono le colture di mais rendono la produzione sempre più ardua e limitata. Per questo motivo, instaurare un accordo per la sperimentazione di tecniche innovative, come l'evoluzione assistita, in Lombardia e nei territori vocati diventa un dovere ineludibile. Questo progetto è attualmente in fase di notifica al Ministero e attende il passaggio alla Commissione Europea. Purtroppo, la burocrazia rappresenta un ostacolo all'avvio immediato di queste sperimentazioni, sebbene ci sia fiducia che possano avvenire già in questa stagione. I terreni lombardi, grazie alla loro storia, sono particolarmente adatti per ospitare tali innovazioni».
Naturalmente ci saranno degli 'anti-scienza' che si proporranno in maniera critica rispetto a questa opzione. Che cosa rispondiamo loro?
«Purtroppo, è accaduto l'inevitabile. Regione Lombardia, pioniera in Europa nella sperimentazione delle tecniche innovative, si trova ora a confrontarsi con coloro che osteggiano il progresso sotto la bandiera di una malintesa sostenibilità ambientale. Questi 'ecodeficienti', a causa delle loro posizioni retrograde, sembrano ignorare l'evidenza scientifica e le potenzialità dell'ingegno umano. Le tecniche di riduzione assistita non sono da confondersi con le modificazioni genetiche. Si tratta, infatti, di interventi che replicano i processi naturali, i quali, senza il contributo umano, richiederebbero millenni per manifestarsi. Tali tecniche consentono alle colture di prosperare senza l’ausilio di fitofarmaci, in maniera più naturale e più adeguata alle sfide poste dai cambiamenti climatici. È, dunque, l'incapacità umana a frenare il potenziale che l'intelligenza collettiva può esprimere. Noi sosteniamo il valore delle menti illuminate e, come regione che ha condotto con successo queste sperimentazioni sul riso, intendiamo tutelare questa innovazione, considerandola di fondamentale importanza strategica per il nostro futuro».
Qualità e salubrità saranno poi i valori di questa coltura una volta che il processo sarà portato a termine. E tutto questo potrà portare a una sorta di certificazione del mais lombardo, una DOP che alimenti la filiera delle DOP zootecniche e lattiero-casearia, portando quindi notevoli benefici all'intero comparto.
«Il nostro obiettivo principale è quello di sviluppare un prodotto intrinsecamente resistente alle fitopatologie, senza dover fare ricorso a sostanze chimiche, le quali spesso persistono nei prodotti importati. L'Italia vanta il più alto livello di tutela nell'impiego di fitosanitari a livello mondiale. Attraverso questa nuova svolta scientifica, aspiriamo a garantire che i nostri prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) siano supportati da un'alimentazione altrettanto certificata, integrando i disciplinari DOP in modo che ciascun anello della filiera sostenga l'altro. Questo connubio virtuoso ha come fine ultimo l'affermazione della qualità. Noi anche nella congiuntura attuale, come ad esempio i dazi e altre storture del mercato, ci salviamo solo se facciamo qualità. Questa è la strada da percorrere per raggiungere l'eccellenza».
Mediagallery
TRA CASALMAGGIORE E COLORNO. IL VIDEO
Prossimi EventiScopri tutti gli eventi
Tipologia
Data di inizio 6 settembre 2025 - 12:00
Con i violini Clisbee 1669 e Vesuvio 1727
Tipologia
Data di inizio 6 settembre 2025 - 14:15
Tipologia
Data di inizio 6 settembre 2025 - 16:30
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris