L'ANALISI
19 Aprile 2016 - 13:45
Cremona - Centro Diurno Giona, in via Bonomelli, 81
Per informazioni e iscrizioni tel. 3397170188
CREMONA — In tema di anniversario shakespeariano non si può non citare l’appuntamento del 1° maggio prossimo nella sede del centro Diurno Giona, in via Bonomelli, 81 con Io, Fiordipisello di Tim Crouch, per la regia di Fabrizio Arcuri. L’iniziativa si inserisce nel progetto Dess-Code Teatro dell’associazione Armida Artaud e a cura di Lorenzo Garozzo che vedrà il 29 aprile al Monteverdi il regista Fabrizio Arcuri dialogare con il critico teatrale, Nicola Arrigoni e dal giorno successivo impegnato in un workshop dedicato a ragazzi e giovani, con esito finale il 7 maggio. Per informazioni e iscrizioni tel. 3397170188.
Detto questo Io, Fiordipisello — visto due anni fa al festival il Grande fiume — è un bell’esempio di omaggio a Shakespeare e di rilettura del Sogno di una notte di mezza estate. Io, Fiordipisello è uno dei tasselli della pentalogia con cui il drammaturgo anglosassone rilegge cinque opere di Shakespeare dalla prospettiva di personaggi più che secondari, come nel caso di Fiordipisello, folletto al servizio di Titania che ha una sola battuta: «Sono pronto». Fabrizio Arcuri dell’Accademia degli Artefatti ha deciso con coraggio e intelligenza di accogliere e condividere l’approccio del drammaturgo Crouch al Bardo, regalando una serie di lavori in progress che confermano l’intelligenza, il coraggio e la voglia del regista romano di fare della drammaturgia contemporanea la cifra del suo agire e il necessario presupposto di un teatro che sa porre domande, sa mettere in crisi, mostrare prospettive altre, rifuggendo un approccio sterilmente rappresentativo. In questo contesto si crede debbano leggersi i lavori già realizzati: Io, Banquo e Io, Cinna, cui faranno seguito Io Caliban e Io Malvolio. In Io, Fiordipisello la scena si presenta ingombra di ciò che rimane di una festa, palloncini, coriandoli, stelle filanti, maschere. Un banchetto, resti di cibo e di vomito… Fiordipisello — interpretato da Matteo Angius — si sveglia e subito accusa una stanchezza che lo porta ad addormentarsi di nuovo e a sognare per poi risvegliarsi, con quell’aria tramortita e inebetita di chi è reduce da una sbornia. Ma Fiordipisello sa di avere qualcosa di importante da dire agli spettatori, ma l’ha dimenticato ed è fiducioso che prima o poi gli tornerà in mente. Il folletto ricostruisce con fatica e comicità la storia del litigio di Oberon e Titania per un ragazzo orfano, indiano e mortale, accenna al matrimonio del duca di Atene per cui gli artigiani Bottom & Co stanno provando uno spettacolo, dice dell’amore contrastato dei quattro innamorati. Per fare ciò Fiordipisello coinvolge il pubblico, dialoga, improvvisa con abilità e senza mai strafare. Il regista Fabrizio Arcuri Da vedere. (n.arr.)
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