Ci sono mille modi diversi per preparare la torta fritta. Le innumerevoli interpretazioni di questo semplice ma prelibato complemento gastronomico vanno a incontrare altrettanti gusti diversi. C’è chi la preferisce morbida, chi croccante, chi la gradisce cotta nell’olio, chi nello strutto. Quella servita alla Trattoria della Pace di Castelvetro Piacentino mette invece tutti d’accordo. Lo gnocco fritto, per dirla all’emiliana, preparato da Angela Pisaroni, è semplicemente squisito. Croccante e cotto alla perfezione, si accompagna ai salumi che Ennio Guarneri, marito della cuoca che è anche titolare del locale, taglia senza soluzione di continuità. E’ un impasto di tradizione e creatività che allieta gli affezionati clienti dell’osteria e i nuovi avventori. La semplice sfoglia ottenuta mescolando farina, lievito di birra e olio, originaria del Parmense ma diffusa in tutta la pianura padana, diventa un’opera d’arte se a prepararla è Angela che da 35 anni conduce la trattoria col marito e il figlio Roberto che lavora al banco. Fragrante, leggera, saporita ma non unta, è perfettamente digeribile. I più golosi possono mangiarne a sazietà senza patirne le conseguenze. E’ un piccolo miracolo culinario che si ripete tutti i giorni, a pranzo e a cena, Proprio l’unicità della torta fritta rende La Pace una meta gastronomica frequentatissima da clienti disposti a percorrere anche centinaia di chilometri pur di concedersi questo piacere. Tra gli estimatori illustri figura persino Mina, che in incognito si concede saltuarie e ghiotte visite a La Pace. A ricordo del suo ultimo blitz, la titolare conserva un disegno autografo con speciale dedica a lei e allo staff. Se la torta fritta è la specialità della casa, non meno prelibati sono i salumi tipici del territorio, che Eugenio seleziona con amore e competenza e che nell’abbinamento con lo gnocco trovano una reciproca e perfetta valorizzazione. Coppa, prosciutto crudo, lardo, pancetta, culatello e, soprattutto, la strepitosa spalla cotta, tagliata a mano e servita calda, vengono serviti in ampie teglie insieme con la torta fritta fumante. Non meno gustoso l’abbinamento col gorgonzola, dolce o piccante. Il menu de La Pace riserva altre intriganti sorprese, a partire dai primi piatti, tutti di preparazione casereccia: i classici pisarei sono imperdibili, così come i marubini e i tortelli alle erbette. Fra i secondi spiccano i lessi e l’ampia selezione di carni ai ferri, tra cui nodini, braciole, tagliate e salsicce. Nella stagione fredda è impossibile resistere al cotechino come alle verze, cucinate secondo tradizione. Il carrello dei dolci offre una serie di golosità di pregevole preparazione artigianale, dalla panna cotta al dolce della casa (variazione del classico tiramisù), dalla torta di mele a quella alle mandorle, dalla crostata alle mousse nelle varianti al torrone, al cioccolato e all’amaretto. La cantina presenta quasi esclusivamente vini dei colli piacentini: gutturnio e bonarda tra i rossi, malvasia e ortrugo tra i bianchi assicurano l’ideale accompagnamento ai piatti tradizionali. Per concludere la cena si consiglia uno dei liquori distillati personalmente dai titolari: ai classici arancino e limoncino si aggiungono particolari digestivi ricavati dalla liquirizia, dal cedro e dall’alloro. Semplicità e genuinità caratterizzano la cucina de La Pace, qualità che si colgono anche nella sobrietà rustica degli interni. Le pareti lignee, i tavoli e le sedie spartani ben s’accompagnano con le tovaglie a scacchi che evocano un’atmosfera d’altri tempi. I posti a sedere sono una quarantina. La prenotazione è pressocché obbligatoria. Tullio Vincenzi (Provato il 24 maggio 2014)