Palpita più forte che mai il Corazon di Carlos Santana

37 album, 32 in studio e 5 live, ai quali vanno aggiunte 28 raccolte: un traguardo mica male per il leggendario chitarrista e compositore Carlos Santana, che nei giorni scorsi ha pubblicato il nuovo disco dal titolo Corazon per l’etichetta internazionale Sony Music. Numerosi e di fama mondiale sono gli artisti che accompagnano Santana nella nuova avventura: Pitbull, Gloria Estefan, il sassofonista Wayne Shorter, Los Fabulosos Cadillacs, Juanes, Ziggy Marley, Miguel, Lila Downs, Romeo Santos e molti altri. Corazon è disponibile in due versio- ni: standard con 12 canzoni e deluxe che contiene tre bonus tracks ed un dvd con oltre 30 minuti di documentario sul making of del disco. Sotto l’aspetto prettamente musicale, come sempre particolarmente curato da Santana, nell’album sono rappresentati diversi generi di musica latina che passano attraverso contaminazioni che vanno dal latin pop alla salsa, bachata con il pop, il rock, l’hip-hop, il folk, il reggae. Carlos Santana è nato ad Autlán de Navarro, nello Stato messicano di Jalisco, da una famiglia di musicisti: il padre José, nato il 18 gennaio 1913 a Cuautla, era un violinista mariachi con un suo complesso, Los Cardinales, mentre il nonno, Antonino Santana, suonava il corno francese nella banda municipale. Nel 1940 José sposò Josefina Barragan, e dal matrimonio nacquero sette figli: Antonio, Laura, Irma, Carlos, Leticia, Jorge e Maria. Anche Carlos si appassionò presto alla musica, iniziando a suonare il violino all’età di cinque anni. Quando il giovane Carlos aveva 11 anni la famiglia si trasferì a Tijuana; lì il ragazzo iniziò a suonare la chi- tarra da autodidatta, guadagnandosi da vivere intrattenendo i turisti dagli Stati Uniti. Si ispirava ad altri famosi chitarristi come John Lee Hooker, T-Bone Walker e B.B. King, che ascoltava dalle stazioni radio statunitensi al confine. Quel giovanissimo chitarrista auto- didatta, è via via diventato uno dei più leggendari musicisti della storia del rock mondiale. Il suo disco Abraxas del 1970 figura in molte liste dei “migliori album di sempre”.