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Tra storia e suggestioni letterarie

La passione tra Alma Mahler e Kokoschka raccontata da Camilleri

Per raccontare questa storia l’autore fa un salto indietro di secoli, fino a Elena di Troia E rievoca il concetto di simulacro delle donne fatali

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

05 Gennaio 2014 - 13:33

La passione tra Alma Mahler e Kokoschka raccontata da Camilleri
Andrea Camilleri
‘La creatura del desiderio’,
Skira, 137 pagine, 14.50 euro
Andrea Camilleri
‘La creatura del desiderio’,
Skira, 137 pagine, € 14.50
Lui è tra i più celebri pittori della Vienna di inizio Novecento. Lei la vedova, bella da togliere il fiato, di uno dei maggiori compositori della modernità. Una relazione scomoda, intensa e insieme scandalosa quella che ha legato Oskar Kokoschka e Alma Mahler (a 18 anni già amante del grande pittore Klimt, aveva poi sposato il notissimo compositore e direttore d’orchestra molto più anziano di lei, diventando la regina del mondo intellettuale e non solo viennese dell’epoca). Una vicenda da romanzo: evocata, da uno tra i maggiori narratori italiani in ‘La creatura del desiderio’: tra realtà storica e suggestione letteraria, un nuovo libro firmato da AndreaCamilleri. «Su come si svolsero i fatti che si conclusero dr am ma ti camente con la morte, o per essere più esatti, con l’uccisione di Alma, non esistono altre testimonianze all’infuori di quelle dello stesso Kokoschka, parte in causa, anzi protagonista assoluto della vicenda. Queste, diciamo così, testimonianze, che sono due e sono state rilasciate in periodi assai diversi, vanno perciò prese, come si usa dire, con le molle e valutate con molta attenzione». Ma per raccontare questa storia Camilleri da abile e raffinatissimo narratore fa un salto indietro di molti secoli «è assolutamente necessario per poterla apprezzaremeglio, e capirla in tutta la sua complessità e profondità, prenderla da moltol ontano. E per sgomberare il terreno da possibili equivoci esistono molte storie realmente accadute o inventate che riguardano bambole omanichini femminili, ma ben altra cosa è il simulacro. Non èundoppio,ma unacopia perfetta, parlante e ragionante come l’originale. È il caso del l’Elena euripidea, Nemmeno suo marito Menelao, quando va a riprendersela a Troia, si accorge di avere a che fare con una copia, e anche il caso, sia pure con qualche variante di Pigmalione. E un simulacro modellato su una donna comune è la Caracs, moglie di Gogol, malgrado Landolfi, la definisca un fantoccio. Poi c’è un quarto tipo di simulacro. Quello che il pittore Oskar Kokoschkasi fece fabbricare ». I due si conobbero nel 1912, un anno dopo la morte di Mahler, la sua giovane vedova Alma, considerata la più bella ragazza di Vienna e allora poco più che trentenne, incontra il venticinquenne pittore Oskar Kokoschka (molto apprezzato e anche molto discusso nei circoli artistici tedeschi, ma costantemente stroncato dalla critica («un selvaggio») torna da Berlino a Vienna dove vivono i suoi genitori. Inizia una storia d’amore fatta di eros e sensualità, che sfocerà ben presto in una passione tanto sfrenata quanto tumultuosa. Viaggi, fughe, lettere, gelosie e possessività scandiscono i successivi due anni, durante i quali l’ar ti st a crea alcune fra le sue opere più importanti, su tutte ‘La sposa del vento’. Ma la giovane donna è irrequieta e interrompe brutalmente la relazione. Kokoschka parte per la guerra con la morte nel cuore. Al suo rientro in patria, traumatizzato dal conflitto e ancora ossessionato dall’amore perduto, decide di farsi confezionare una bambola al naturale con le fattezze dell’amata. «Questo racconto su una reale passione amorosa, spinta fino all’ossessione e alla follia, si basa in gran parte —certifica l’autore — su documenti autentici di vita vissuta».
Nicoletta Tamberlich
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