TORRE PALLAVICINA — Il pensiero si fa segno, lo sguardo sul mondo è intreccio di colori e forme geometriche, èla capacità di delineare confini, linee all’interno e fuori delle quali il mondo è astrazione, occhio che indaga, pensiero che forma. Queste alcune delle suggestioni offerte dalla personale di Maurizio Donzelli, in corso negli eleganti saloni di palazzo Barbò e proprogata fino al termine del mese di agosto. La personale è a cura di Angela Madesani. La mostra consente un approccio completo agli elementi poetici del lavoro di Maurizio Donzelli, da sempre concentrato su alcuni punti focali dell’operazione artistica: il concetto del disegno, la rivelazione dell’immagine, l’ineluttabilità dell’osservatore nella definizione dell’opera, la relazione tra luce e colore. Il disegno è lo strumento intellettuale e tecnico con il quale Donzelli mette a confronto la riflessione artistica e filosofica con i temi dell’immaterialità e la temporaneità dell’immagine, con il suo carattere di analogia o, più in generale, di trasformazione e trasfigurazione. Un altro strumento al quale Donzelli affida una funzione concettuale è lo specchio (Mirror, nella sua poetica) inteso come lente di osservazione, alterazione e ridefinizione della percezione in una continua dinamica temporale. La mostra presenta una selezione di opere dell’artista, sia inedite sia realizzate negli ultimi anni e presentate in altre recenti occasioni espositive tra cui ricordiamo l’esposizione veneziana presso il Museo Fortuny intitolata Metamorfosi. Oltre ai grandi acquerelli e ai Mirrors troviamo i tappeti in lana e seta, annodati in Nepal, che trasferiscono la tematica del disegno nella dimensione orizzontale e sviluppano il concetto di specchio e il problema della relazione tra colore e luce nella dimensione della luminescenza. Parallelamente, in mostra si possono ammirare alcuni degli arazzi Jacquard, realizzati nelle Fiandre, che mettono in atto una ricerca epifanica dell'immagine con una grazia, un rispetto per i contenuti possibili e una maturità rispetto alla tradizione storica che li sospende nel tempo. Il catalogo intitolato Maurizio Donzelli / Palazzo Barbò, che accompagna l’esposizione, è pubblicato dalla casa editrice GAM di Rudiano con testi della curatrice Angela Madesanie di Antonio Marchetti Lamera.