Orari: dal martedì al sabato dalle 9 alle 18, la domenica dalle 10 alle 18, ingresso libero
CREMONA — Da venerdì 5 luglio al 14 luglio sala Alabardieri ospiterà la mostra Iconografia delle cartine di agrumi. L’inaugurazione si terrà venerdì 5, alle 10.30. Promossa da Vittorio Pellegri, presidente dell’Associazione Concordia di Pieve San Giacomo, con la collaborazione e il patrocinio del Comune, la mostra è curata da Agostino Melega. Titolare della collezione è Aldo Vecchi di Colorno che ha raccolto oltre sedicimila esemplari di veline d’agrumi, reperti cartacei di sottili pagine di storia attraverso le quali è possibile leggere l’evoluzione grafica dei disegni ricamati, dipinti, intagliati come tele pittoriche. Dai decori raffinati e impalpabili propri degli incarti di fine ‘800, è possibile ammirare le prime figurazioni con personaggi e frutti. Si tratta di una delle pochissime collezioni di questo genere in Italia e in Europa. La maggior parte dei quarantaquattro pannelli dei quali si compone la mostra sono provenienti dalla Sicilia, e non poteva essere altrimenti. Ma verranno pure esposti dieci pannelli provenienti dalla concorrenza statunitense, ossia dalla Florida, sei pannelli provenienti dalla Spagna, e due stampe dell’isola di Rodi, dando così un tocco d’internazionalità all’esposizione iconografica che rappresenta un significativo saggio dei sedicimila pezzi della collezione di proprietà di Aldo Vecchi Presentando l’iniziativa l’assessoreIrene Nicoletta De Bona ha sottolineato che questi delicati manufatti, oltre ad essere una prima forma di marketing commerciale, sono la testimonianza della fantasia e della creatività propria degli italiani: lo dimostrano i motivi eseguiti con cura e sapienza, caratterizzati dagli stili delle diverse epoche in cui sono stati realizzati. Una forma di cultura popolare, ma comunque attenta alle mode artistiche del tempo e che ha portato, in modo del tutto originale, il made in Italy nel mondo. Infatti, all’inizio del Novecento gli agrumi siciliani venivano esportati in tutto il mondo. Contestuale a tale espansione nei rapporti e nelle relazioni, nacque un peculiare linguaggio commerciale veicolato attraverso la fascinazione dell’immagine pubblicitaria. Tale operazione, mirata ad incidere nell’immaginario popolare internazionale, si avvaleva di una iconografia di alto valore artistico volta a caratterizzare le particolari veline con le quali si avvolgevano i frutti.