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La nuova indagine del commissario di Camilleri

Montalbano e la dura verità

Felice Staboli

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lromani@laprovinciadicremona.it

20 Giugno 2013 - 17:19

Montalbano e la dura verità
Un covo di Vipere
di Andrea Camilleri
pagine 261, euro 14, Sellerio
La coppia Camilleri-Montalbano torna alla grande con una storia che pesca nel torbido più profondo, facendo tracimare, ancora una volta, la miseria degli uomini e la disperazione dell’animo. Dentro a «Un covo di vipere» ci sono, come sempre, tutti gli ingredienti che hanno reso unico il commissari di Vigata: le telefonate di Catarella, le passeggiate al molo dopo pranzi irrinunciabili, Livia e le altre donne. E naturalmente, la storia che fa da sfondo prende il sopravvento, via via che il giallo va a definirsi. Arriva la solita telefonata di Catarella che gli dice di correre in commissariato perché è stato assassinato con un colpo di rivoltella alla nuca il ragionier Cosimo Barletta. Il movente dell’omicidio sembra incomprensibile: il ragioniere aveva casa in paese e al mare in suo villino dove è stato ritrovato cadavere e dove non appare alcuna traccia di violenza. Cosimo Barletta, vedovo e con due figli, Arturo e Giovanna, ormai sposati, conduceva un’apparente vita tranquilla da benestante; almeno così sembra sino a quando non si scoprono nel doppio fondo di un cassetto di una scrivania foto e lettere che rivelano una personalità equivoca. I figli affermano poi che il padre non era quell’esemplare di onestà che appariva ed essi sono sicuri che aveva lasciato un testamento che però è scomparso. Proprio al culmine delle indagini, arriva da Montalbano la sua fidanzata Livia che gli racconta di conoscere Mario, lo strano vagabondo di cui vorrebbe scoprire gli avvenimenti che lo hanno portato a vivere come un emarginato. Alla fine il commissario arriverà alla soluzione dei misteri ma gli apparirà una verità che forse avrebbe preferito non scoprire. Ma accade spesso che Camilleri riveli quanto la realtà vada a volte ben oltre ciò che si può immaginare, come se Montalbano fosse il suo strumento per certificare come sia complicato codificare la vita in tutte le sue declinazioni. E alla fine appare chiaro perché ogni volta il commissario — che viaggia verso i sessanta anni e mantiene il solito acume — vada subito primo in classifica e anche perché le fiction tv, comprese le repliche, sbaraglino l’auditel. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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