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Dal 31 ottobre al 5 novembre

‘Sagra del cotechino e del Blisgòn’ a Casalmaggiore

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

30 Ottobre 2015 - 13:36

‘Sagra del cotechino e del Blisgòn’ a Casalmaggiore

La cucina sarà in funzione tutte le sere dalle 18 alle 23

dal 31 ottobre al 5 novembre e il pranzo per i giorni 31 ottobre, 1 e 4 novembre

Fiore all’occhiello della fiera di San Carlo 2015, firmata in toto per la prima volta dal nuovo consiglio dell’associazione Pro loco, sarà ancora la ‘Sagra del cotechino e del Blisgòn’ (il tortello di zucca), nel centralissimo spazio del cortile (coperto) dove hanno sede il Circolo Turati e lo sportello della Casalasca Servizi, in piazza Garibaldi. Il servizio cucina, che avrà i suoi indispensabili punti di riferimento nell’opera di Giuseppe Cavalli e Giuliano Zambelli, sarà in funzione tutte le sere dalle 18 alle 23 dal 31 ottobre al 5 novembre e il pranzo per i giorni 31 ottobre, 1 e 4 novembre.
Il menu, all’insegna dei sapori d’autunno in tavola, propone i tortelli di zucca casalaschi (contenenti nel ripieno anche mostarda e amaretto e a forma di caramella, mentre quelli mantovani sono quadrati), serviti conditi con burro e salvia o sugo rosso preparato secondo la ricetta tramandata dai nonni (ma a Casalmaggiore c’è anche chi arricchisce il sugo anche con i funghi), cotechino con polenta e contorno di lenticchie, o purè, o crauti, spalla cotta e salame (‘Mariola’), cotenne con fagioli, ciccioli con polenta, formaggio grana con polenta, pestata di grasso con polenta. Insomma, la valorizzazione delle gustose peculiarità gastronomiche tradizionali di questa terra adagiata lungo il Po.
Per tortelli e cotechino è prevista anche la (apprezzatissima) possibilità di asporto. E c’è da scommettere che anche quest’anno gli spazi dedicati ai momenti conviviali saranno presi d’assalto, visti i precedenti, per la gratificazione di volontari e volontarie che non si risparmiano ne’nella preparazione delle varie pietanze ne’nel servizio. Una curiosità. Sabato 22 e domenica 23 novembre, al PalaBam di Mantova, si era chiusa con una salomonica ‘parità’la sfida tra il tortello di zucca mantovano e il blisgòn, all'interno della rassegna gastronomica ‘Festival delle sfide titaniche’. La ‘competizione’vide arrivare sotto al ristotenda mantovano centinaia di persone, che assaggiarono entrambi i piatti tradizionali senza risparmiare una o l’altra ricetta. Con soddisfazione generale: impossibile scegliere, vista la bontà di entrambe le proposte. Il nome del blisgòn, a quanto pare, deriva dal dialetto, nel senso di ‘scivoloso’. Questi tortelli di zucca si configurano come uno dei piatti simbolo della tradizione culinaria della Città di Casalmaggiore. Vengono prevalentemente consumati con l’arrivo della stagione invernale e rappresentano la portata per eccellenza nella tradizione natalizia delle famiglie casalasche.
Il tortello di zucca, al pari di altre paste ripiene, rientra nel patrimonio gastronomico italiano così come dimostrato da pregevoli ricettari. La sua natura di piatto ‘semplice’lo lega inesorabilmente alla tradizione rurale tipica del nostro territorio.
L’utilizzo della zucca e del pomodoro, elementi largamente coltivati nelle campagne del Casalasco, lo hanno reso una portata dal rilevante valore simbolico. La sua ricetta negli anni è stata gelosamente tramandata di generazione in generazione come trait d’union dei vincoli familiari. Associati al ‘Blisgòn’ si possono citare anche numerosi rituali tra i quali la benedizione della casa la sera della vigilia di Natale, l’utilizzo del piatto a scopo propiziatorio e come contorno ai dialoghi familiari.
I suoi ingredienti ne fanno una pietanza molto particolare dal gusto agrodolce che unisce il dolce della zucca, al salato del formaggio grana e del sugo di pomodoro, il tutto amalgamato dal sapore deciso e speziato della noce moscata e della mostarda. Il comune di Casalmaggiore ha ottenuto per questo prodotto la denominazione comunale (De. Co), denominazione riservata al prodotto ottenuto in conformità ad un regolamento di produzione ben preciso. La commissione De.Co. ha deciso di assegnare il marchio anche alla ‘Sagra del Blisgòn e del Cotechino’in quanto si tratta di una manifestazione che ha saputo valorizzare il territorio e le sue peculiarità.
Accanto ai tortelli di zucca anche il cotechino è l’indiscusso protagonista. Considerato un prodotto insaccato povero, la sua realizzazione racconta di una civiltà contadina che aveva nel maiale e nella sua macellazione la sua massima ricchezza. L’abate genovese Carlo Innocenzo Frugoni(1692 –1768), soggiornando alla corte dei Farnese a Parma, ebbe modo di assaggiare un cotechino fatto a Casalmaggiore e, trovandolo ottimo e speciale, gli dedicò un sonetto.

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