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Archivio di Stato, dal 20 al 30 aprile

Cremona. I due conflitti mondiali raccontati nelle lettere dei cremonesi al fronte

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

15 Aprile 2015 - 15:40

Cremona. I due conflitti mondiali raccontati nelle lettere dei cremonesi al fronte

Archivio di Stato
Via Antica Porta Tintoria n. 2
Cremona

«Cari genitori, ormai la realtà della guerra si è fatta strada. L’allegria è sparita, in tutti noi regna una profonda tristezza. Non si sa più niente, ora si è fermi ora si cammina, e si combatte. Ecco la nostra vita. Son tre giorni che l’acqua cade a torrenti nemmeno la tenda è capace di riparare. L’amico Giovanni è stato colpito da una forte febbre forse è la sua fortuna. A me la salute non manca e ..... speriamo bene», scrive Vincenzo Moglia il 31 maggio 1915. Basterebbe questa lettera — una delle tante che saranno esposte lunedì in Archivio di Stato — per intuire come memoria e storia si sorreggono l’un l’altra. L’Archivio di Stato ha deciso di frequentare con intelligenza e sistemica attenzione questo binomio incandescente, facendosi «promotore di un progetto che ha come scopo primo la salvaguardia e la migliore conservazione di tutti quei documenti minori che raccontano una storia vissuta, non una storia di date o guerre o accordi, ma della difficoltà della vita quotidiana di chi al fronte o a casa doveva sopravvivere — spiega Angela Bellardi, direttrice dell’istituto di via Antica Porta Tintoria —. In occasione dei cento anni dalla fine della prima guerra mondiale e i settant’anni dalla conclusione della seconda guerra, l’Archivio di Stato in stretta collaborazione con Gli Amici dell’Archivio ha deciso di valorizzare tra le sue fonti archivistiche».

Lunedì alle 17 è stata inaugurata la mostra La guerra si fa strada. Testimonianze epistolari cremonesi dal fronte, una mostra cui si affianca la pubblicazione di un volume con una scelta dei documenti conservati in archivio. A parlare di guerra e memorialistica sarà Massimo Baioni, docente presso l’Università degli studi di Siena. La mostra rimarrà allestita fino al 30 aprile prossimo, un modo per rendere omaggio anche al settantesimo della Liberazione. «Si è voluto così valorizzare non le fonti pubbliche che peraltro, ad esempio per le vicende del primo conflitto mondiale, non si conservano in quanto andate distrutte per insipienza umana, ma appunto quei materiali ‘minori’ ed in questo caso interi carteggi o semplici e sparse lettere». La peculiarità dell’esposizione è legata al doppio anniversario che ha permesso di far emergere carte mai prima presentate. «Per la prima guerra mondiale si conserva il copioso carteggio di 103 lettere che il giovane Vincenzo Moglia, consigliere del Comune di Cremona scrisse alla mamma dal fronte dal maggio 1915 alla fine di ottobre dello stesso anno, anno in cui morità il 3 novembre. Le lettere sono state donate dalla nipote, Gentilina Cella nel 2002 — continua Bellardi —. Sempre riferendoci alla Grande Guerra abbiamo un piccolo carteggio, circa una ventina di lettere, del caporale Carlo Balestreri che rappresentano una piccola parte nel complesso di cimeli salvati dalla dispersione da Emilio Perissinotto e donati all’Archivio nel 1998».

Non meno interessante è il patrimonio legato alla Seconda Guerra Mondiale fra cui spicca il cospicuo carteggio di Mario Ronca: 183 lettere scritte personalmente alla famiglia, oltre quelle inviate a lui stesso da amici o alla famiglia Ronca. Questi materiali sono stati consegnati dal figlio Claudio, perché convinto che l’Archivio fosse il luogo ideale per la loro conservazione.

«Un analogo discorso riguarda le lettere di Mario Chiodelli, pervenute all’Archivio insieme ad altra documentazione di guerra: medaglie, attestati, monete e donate da Attilia nel 2013 — spiega la direttrice —. In occasione di lavori di riordino (ancora in corso) delle migliaia di fogli matricolari (a partire dalle classi di leva del 1910 fino al 1925) consegnati dal Distretto Militare di Cremona prima e poi da quello di Brescia, ci si è accorti della presenza di una gran quantità di materiali di estremo interesse: lettere, appunti, fotografie appartenuti a soldati che erano in zona di guerra: Grecia, Albania o addirittura in campi di concentramento e che ci è sembrato giusto valorizzare».

La mostra e il volume: La guerra si fa strada. Testimonianze epistolari cremonesi dal fronte intendono concretamente mostrare e condividere un patrimonio memoriale che è storia a tutti gli effetti «Ecco perché — conclude Bellardi — pur non essendo ancora stata effettuata una ricerca sistematica su questo materiale, accanto ai carteggi interi, si è deciso di pubblicare anche questa documentazione ricordando che si tratta a in questo caso di una campionatura».

Nicola Arrigoni

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