L'ANALISI
14 Settembre 2022 - 09:34
Marco Degli Angeli
CREMONA - Marco Degli Angeli, cremasco, 44 anni, è consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle.
Perché votare Cinque Stelle?
«Perché la nostra agenda pone in primo piano l’emergenza lavorativa, le misure di dignità come il salario minimo legale a nove euro all’ora, la lotta al precariato e allo sfruttamento dei giovani che vengono sottopagati e sottodimensionati. Siamo contro le speculazioni finanziarie e a favore della Sanità pubblica, perché sia garantito il diritto alla cura in tempi giusti, ad esempio tramite una riduzione delle liste di attesa. Puntiamo ad una transizione energetica e digitale equa, etica e sostenibile, a favore dei cittadini e non delle multinazionali. Il Superbonus 110 edilizio è un esempio pratico di come si possano coniugare lavoro, crescita e ambiente. Soprattutto, siamo gli unici ad opporci ad un incremento continuo della spesa per armamenti a discapito della spesa sociale e degli investimenti in Sanità e Scuola».
Perché non votare un altro schieramento?
«Ci contrapponiamo a chi riduce la politica a una scontro di facciata vecchio di 70 anni tra fascisti e comunisti e nel frattempo, localmente, agiscono di comune accordo svendendo e impoverendo i nostri territori e spartendosi poltrone nei vari Cda. In realtà questo è solo un paravento utilizzato per nascondere il fatto che questi partiti propongono la stessa ricetta economica liberista, ispirata dal mondo della finanza. Letta e Meloni vogliono proporci un futuro fondato sulla produzione di nuove armi, centrali e scorie nucleari. Inceneritori, speculazione e svendita di ogni servizio di pubblica utilità a multinazionali e alla finanza. Noi, invece, non possiamo che essere dall’altra parte rispetto a chi, con l’abolizione della legge Severino, vorrebbe riportare i condannati in parlamento e frenando al contempo la prevenzione e il contrasto alla corruzione e all’illegalità nella pubblica amministrazione».
Se avesse la facoltà di risolvere immediatamente, con la bacchetta magica, uno dei nodi del nostro territorio, a quale darebbe la priorità?
«Viviamo nella provincia più inquinata d’Italia e con un forte gap infrastrutturale. Per prima cosa fornirei batterie di accumulo e installerei pannelli fotovoltaici su ogni tetto di abitazioni private, condomini, edifici pubblici e aziende. Sarebbe una svolta in termini di autoproduzione elettrica, abbattimento dei costi energetici in bolletta e ci sarebbe un grande beneficio ambientale in termini di riduzione delle emissioni. Energia pulita e gratuita».
Cosa fare per migliorare la Sanità in provincia?
«Serve un cambio di paradigma. Stop alle nomine politiche nella Sanità e vanno riviste le regole di accreditamento delle strutture in base alla programmazione pubblica. Vanno garantiti i tempi di implementazione delle case di comunità e il rafforzamento dei servizi e della rete territoriale di assistenza e cura. La priorità degli investimenti deve andare alle strutture pubbliche, nei rinnovi contrattuali del personale socio sanitario e nel reclutamento di nuove risorse. Il nostro territorio ha una grande estensione territoriale e densità abitativa, minore rispetto ad altre province. Fondamentale garantirei l’autonomia economica con risorse adeguate alle Asst di Crema e Cremona e direi anche il riconoscimento di quella del Viadanese Casalasco».
Flat tax o salario minimo?
«Salario minimo legale, abolizione dell’Irap e cessione dei crediti: ecco la nostra ricetta. Chiara, con coperture finanziarie e senza truffe semantiche. La flat tax non esiste nemmeno nel programma del Centrodestra dove invece trova spazio una proposta confusa e complessa con tantissime aliquote e nessun vero beneficio per i contribuenti».
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