L'ANALISI
14 Agosto 2023 - 19:34
Il cantautore cremasco Gio Bressanelli sul palco accompagnato dalle sue fedelissime chitarre
CREMA - «Riparto da me, attraverso le mie canzoni vi racconto un po’ di me stesso e della mia storia». Il presente e l’immediato futuro del cantautore cremasco Gio Bressanelli si possono tradurre con una serie di date sui palchi sia del territorio che fuori provincia, con un progetto che lo porterà a proporre i brani del suo personale repertorio. Accantonate (ma solo per un attimo e non totalmente) le scalette dedicate ai brani di Fabrizio De André e al grande cantautorato italiano, Bressanelli si è sentito di seguire l’esigenza di ripresentarsi al pubblico raccontandosi. Ovviamente con la musica. «Come farlo meglio, se non attraverso le mie canzoni e il racconto dei momenti o delle suggestioni dalle quali sono nate?».
Si parla di ritorno - anche se in realtà Bressanelli non è mai stato davvero assente dalla scena cremasca – in riferimento al periodo di stop dal canto per via prima di un’operazione alle corde vocali che lo ha costretto a un po’ di riposo e poi alla pandemia che aveva messo in stand by il settore, colpendo in particolare ogni forma di appuntamento in presenza. Non era stata a riposo la creatività del cantautore però: «Credo infatti che l’ultimo mio album sia forse il meglio scritto e realizzato ma, per questi stop forzati, anche il meno proposto ancora al pubblico - ammette -. Così, mi è sembrato giusto ricominciare con questi brani, insieme a tutto il repertorio che mi ha portato sino a qui».
Via Brescia Social Club il titolo del progetto, che lo vede sul palco insieme alla chitarra di Francesco Guerini e per la regia di Elisa Tagliati, altra apprezzata artista e performer cremasca. Già, perché quel che Gio ha deciso di portare in scena non è da considerarsi un concerto nel vero senso del termine, ma più un «teatro canzone, in parte musica e in parte recital, che intervalleranno una quindicina di brani a brevi monologhi in grado di abbracciare temi di diverso genere, da sempre a me cari, come la pace, il passato, il futuro, la vita, le relazioni».
Un viaggio ideale nei pensieri e nell’esperienza umana e artistica di Bressanelli, per chi già lo conosce e per chi invece ancora deve farsi trascinare dalle sue atmosfere. «Mi piace che le date nascano così, col passaparola e come occasione di incontro con le persone. Ha sempre funzionato bene ed è così che mi piace ancora pensarle». Tra le canzoni proposte Angelina Angelina, Consuelo, La canzone di Natalina, La pace cammina sul Serio, Il tempo che ci vuole, Una buona giornata. Poi, pensieri in libertà da portare non solo nei teatri o sui palcoscenici consueti. Anzi, tanto più in quei «piccoli luoghi che hanno dato nome all’album e nei quali non ti aspetti nasca improvvisamente la musica».
Tra queste esperienze, quelle appena vissute della notte di San Lorenzo al Laghetto dei Riflessi di Ricengo in accompagnamento alla cena sotto le stelle e in cima, alla casa vacanze dell’Azione cattolica di Avolasio (Bergamo), per il centenario e la presentazione del volume a tema a firma di un altro cremasco, Romano Dasti. Occasione, quella, intitolata ironicamente da Bressanelli «A rubar in chiesa…», per raccontare di quando un libretto dei canti tanto affascinante ‘preso in prestito’ a una funzione religiosa in quei territori, gli fu da ispirazione con il suo mix di brani religiosi e tratti dal repertorio dei cantautori.
Un repertorio che, proprio da quel libretto ancora conservato, ha potuto riproporre al pubblico. In questa direzione, anche le avventure musicali che attendono Bressanelli a settembre: un concerto nella piazza di Rovereto, sempre tra le montagne e nella Contrada Malsana, in concomitanza con l’apertura delle Cascate del Serio e della festa del borgo, in Val Seriana. Altro piccolo luogo che ha un legame con Crema così stretto, da farlo sembrare casa. Esattamente come ormai lo è, per i cremaschi, ascoltare la voce di Bressanelli.
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