L'ANALISI
30 Aprile 2023 - 20:27
CREMA - In città e nel Cremasco si divorzia molto di più rispetto al resto della Regione. Lo certifica l’indagine redatta su incarico dell’Azienda speciale consortile Comunità Sociale Cremasca dalla società KCity rigenerazione urbana srl. «Nel Cremasco – si legge nel report – un elemento di attenzione è legato al notevole incremento dei residenti divorziati/e, pari a 850 unità (425 coppie, ndr) tra il 2019 e il 2022, il ché significa una crescita del 18,5%. Questo aumento si traduce in una variazione della quota sul totale della popolazione residente passata dal 2,9% di quattro anni or sono al 3,4% del 2022. Una specifica dinamica in controtendenza rispetto ai valori medi regionali che segnano invece un calo del 9,7% nel periodo considerato e una quota sul totale della popolazione residente attestata al 3,4% (era del 3,8% nel 2019)».
In pratica il territorio ha colmato il gap che lo separava dalla media lombarda. Il gruppo di lavoro che si è occupato di raccogliere questi dati, suddivisi poi per i singoli sub ambiti del distretto cremasco, ha operato sotto la direzione scientifica di Paolo Cottino, con il team di ricerca formato da Lorenzo Penattie Nicla Dattomo, i quali si sono avvalsi di consulenti per la facilitazione e conduzione dei tavoli di confronto: Francesco Di Cioe Alice Boni di Irs, l’Istituto per la ricerca sociale.
Al centro dell’attenzione anche la frammentazione dei nuclei familiari, conseguenza delle separazioni. «Una dinamica ormai strutturale a livello nazionale e regionale – chiariscono i ricercatori – e di interesse per la dimensione abitativa poiché i nuclei famigliari composti da un solo componente adulto sono generalmente più esposti a difficoltà di accesso al mercato e al mantenimento dell’alloggio in proprietà o in locazione.
I dati forniti da Istat relativamente al numero medio di componenti per nucleo famigliare restituiscono un quadro caratteristico per i comuni dell’ambito territoriale cremasco che si differenzia sostanzialmente dal valore medio regionale e del capoluogo di provincia, rispettivamente pari a 2,23 e 2,3 componenti. bolo Crema mostra un valore inferiore alla media regionale (2,17), mentre Gombito e Rivolta d’Adda si attestano su un valore leggermente inferiore a quello di Cremona, pari a 2,29. Tutti gli altri hanno un indice pari o superiore».
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