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IL NATALE IN FAMIGLIA

Panettoni e pandori scelti come dono: così la «strenna» è tipica

In tutta la provincia un vero «boom» dei prodotti artigianali e di qualità. E panificatori e pasticcieri, soddisfatti, si specializzano nelle «varianti»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

23 Dicembre 2022 - 22:09

Panettoni e pandori scelti come dono: così la «strenna» è tipica

CREMONA - Mai come quest’anno sarà un Natale dominato dal Re panettone o, a seconda dei gusti, pandoro. Niente abbuffate, però. Piuttosto, attenzione alla qualità puntando decisi sui prodotti artigianali. Meglio un dolce tipico in meno nella credenza, ma con la certezza di gustare un prodotto di ottimo livello. I panificatori ringraziano e si fregano le mani. Nelle ultime settimane le vendite sono state cospicue soprattutto se paragonate al complicato Natale 2020 e al non facile fine anno 2021, quando ancora il Covid si faceva sentire.


Andrea Badioni, presidente provinciale di Confcommercio, ma in primis panificatore, conferma il trend molto soddisfacente del periodo pre natalizio. «Abbiamo registrato un notevole incremento delle richieste e degli acquisti e come gruppo panificatori notiamo proprio che i clienti sono sempre più indirizzati verso il prodotto di qualità. Da consumare, ma anche da regalare».
Non solo panettoni e pandori, ma anche pasticceria. I cesti carichi di dolcezze natalizie sono diventati un must. Un successo aiutato anche dalla grande varietà di proposte. Panettoni con i marron glace, con il torrone, al cioccolato, al pistacchio e altro ancora. I più elaborati possono raggiungere i 40 euro al chilogrammo.

Il presidente di Confcommercio Cremona Andrea Badioni


«Un ritorno alla tradizione che fa piacere – prosegue Badioni – e più in generale premia tutti i prodotti tipici locali. Il volume d’affari è stato importante, come mi hanno confermato anche gli altri colleghi del gruppo panificatori. Siamo tutti attrezzati per fare consegne, un’abitudine che i clienti hanno acquisito durante il periodo pandemico e un servizio che continuano a chiederci. Anche questo aiuta a fare buoni affari». Sergio Mussi il re dei panificatori cremaschi, un Natale così non lo vedeva da qualche anno. «Cosa posso dire – racconta dal suo forno di via Matteotti, nel cuore del centro storico, meta ogni giorno di centinaia di clienti –: è andata alla grande, non ho più un panettone o un pandoro artigianale da vendere».


Un vero e proprio boom dei dolci tipici delle festività, ma in generale risultati molto soddisfacenti per tutti i prodotti da forno. «L’anno scorso – ricorda Mussi – non c’era stata tutta questa richiesta. Anzi, avevamo fatto un po’ fatica a vendere quanto preparato. Visto come sono andate le cose negli ultimi giorni, forse avrei dovuto fare più panettoni e pandori. Adesso ormai è tardi per rimettersi all’opera. La produzione richiede tempo, e tiene fermo il forno a lungo, impedendoci di lavorare il resto. Preferiamo dunque puntare su altri dolci, anche in vista del cenone di San Silvestro e delle festività di inizio anno. La richiesta è ugualmente alta per crostate di frutta, strudel e vassoi di biscotti».

Il grande boom del Natale 2022 è dovuto alla scelta di molti di acquistare il panettone come cadeaux. Visti i prezzi si tratta certo di un regalo molto gradito. Classici, mandorlati, al cioccolato e chi più ne ha più ne metta. Ormai i fornai sono specializzati in diverse varianti. I prezzi sono ovviamente aumentati, vuoi per l’incremento del costo delle materie prime, vuoi per i pesanti rialzi in bolletta che per la categoria dei panificatori, con forni accesi per molte ore al giorno. «Per un buon prodotto artigianale si spendono almeno 30 euro – conclude Mussi –: rispetto al 2021 per via dell’incremento dei costi delle materie e dell’energia, gli aumenti sono stati intorno ai cinque euro chilogrammo».

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