CALCIO
30 Aprile 2022 - 22:18
CREMA - Ormai è un’emergenza a livello sociale, ma anche economico, in particolare per la spesa a cui sono costretti a far fronte gli enti locali, dai Comuni all’azienda speciale Comunità sociale cremasca: i casi certificati di minorenni (bambini e adolescenti) con disabilità sono aumentati del 77,5% in quattro anni: in città sono passati da 107 a 190. Hanno tutti diritto ad avere un’assistenza ad personam a scuola, ma anche in alcuni frangenti della vita privata. Di conseguenza, la spesa comunale per pagare gli educatori è salita da 794.999 euro, equivalenti a 49.910 ore di assistenza ad personam, a 1.336.475 euro (67.672 ore) con 190 studenti seguiti (dato 2021).
«In questi ultimi anni le diagnosi che attestano le disabilità, ad esempio per ritardo mentale o autismo, sono aumentate – sottolinea Michele Gennuso, vicesindaco, assessore al Welfare e di professione neurologo –. Le capacità diagnostiche si sono sicuramente evolute, ma c’è anche qualcuno tra gli addetti ai lavori che dice che se ne facciano troppe». La certificazione è regolamentata in base all’articolo 3, comma 1 della legge 104 del 1992: «È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione». Una volta ottenuto il diritto all’assistenza personalizzata, i genitori si rivolgono agli enti locali.
«Credo innanzitutto si debba lavorare sul modello, non può essere solo il Comune ad accollarsi le spese di questo tipo di assistenza – prosegue Gennuso –. Dovrebbero farsene carico anche l’Azienda socio sanitaria territoriale e, dall’altra parte, le istituzioni scolastiche, dunque in ultima analisi il ministero. Andando avanti così si rischia di strangolare i bilanci dei Comuni». Altro problema questi impegni economici sono difficili da preventivare con precisione. In corso d’opera, infatti, si possono aggiungere nuovi minori certificati e, di conseguenza, nell’annata a cui fa riferimento il bilancio di previsione la spesa sale. Il Saap si svolge prevalentemente in classe, ma può richiedere anche una presenza domiciliare dell’educatore, in particolare per quei casi che presentano maggiori difficoltà, ad esempio bambini e ragazzi con forme gravi di autismo.
Un aiuto fondamentale per i genitori e i caregiver in generale: in queste situazioni le ore di supporto non sono mai abbastanza. A livello consortile, ovvero nel distretto sanitario cremasco, le cose non vanno meglio. La spesa dell’ambito sociale cremasco è passata dai 3 milioni di euro circa del 2019 ai 4,5 milioni del 2021. «Non teniamo conto del dato relativo al 2020 – conclude l’assessore al Welfare – in quanto è stata un’annata in cui ha pesantemente inciso la pandemia e dunque sarebbe poco attendibile come anno di confronto». A livello distrettuale abbiamo avuto un aumento importante delle casistiche in carico: dai 530 minori con assistenza ad personam finanziata dai comuni cremaschi nel 2019, si è saliti a 642 nel 2020 e addirittura a 769 l’anno scorso».
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