SOS ACQUA
19 Aprile 2022 - 05:15
La consegna della bicicletta motorizzata
RIPALTA CREMASCA - Lo avevano promesso nel giorno dell’Epifania e quando I Pantelù promettono qualcosa la mantengono sempre. L’impegno era stato preso in piazza Duomo a Crema, sotto l’albero di Natale, in occasione dell’incontro che aveva radunato tutti coloro che avevano contribuito all’iniziativa benefica di raccolta fondi: dotare di un motore elettrico la bicicletta di Alberto. La promessa si è concretizzata a Pasqua, quando Alberto ha ricevuto la sua bici con pedalata assistita e ora potrà tornare ad essere di nuovo portato in giro dal papà Giorgio Marchesini e dalla mamma Giovanna Barra, come piace a lui. Alberto è un ragazzo con disabilità, oggi 40enne, al quale I Pantelù, una ventina di anni fa, avevano regalato una bicicletta speciale, all’epoca prodotta soltanto in Germania e fatta arrivare in Italia. Il mezzo consentiva ai genitori di trasportare il ragazzo, ma anche di portarlo a fare delle escursioni come piace tanto a lui. Di recente, però, il peso di Alberto e gli anni che avanzano anche per i genitori avevano aumentato a dismisura a fatica di pedalare e infatti da un po' di tempo la bicicletta era rimasta in garage, per la delusione del ragazzo, ma anche di mamma e papà che non riuscivano più ad accontentarlo.
I Pantelù non sono rimasti insensibili a questa situazione e, con una parte delle risorse ricavate dall’iniziativa dell’albero di Natale a Crema, hanno trasformato la bicicletta da pedalata normale a pedalata assistita. Un artigiano cremasco ha preso in carico il mezzo e ha provveduto al posizionamento di un motore. Operazione non facile e che ha richiesto diverse settimane, anche per poter avere il motore adatto e soprattutto della potenza adeguata al bisogno. La consegna è stata effettuata dal presidente dei Pantelù, Renato Stanghellini, insieme al sindaco di Ripalta Cremasca, Aries Bonazza, ad Alberto e ai suoi genitori. Migliore sorpresa, non avrebbe potuto trovare nell'uovo di Pasqua. «Siamo felici di aver potuto dare una mano per aiutare chi ne aveva bisogno – afferma Stanghellini – e il sorriso di Alberto quando ha saputo che avrebbe potuto tornare ad andare in giro in bicicletta è stata la gratificazione più grande per tutte le persone che hanno reso questa cosa possibile» .
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