L'ANALISI
11 Luglio 2019 - 07:00
È il primo presidente eletto della Federazione. Per Gorbaciov 'è un risultato della perestrojka'. Il capo del Cremlino ha assicurato ‘tutto il suo appoggio' al nuovo leader
MOSCA — Solenne, quasi trionfale, la cerimonia di investitura di Boris Eltsin a primo presidente della Federazione russa. Al Cremlino c'erano le maggiori autorità politiche insieme con i rappresentanti di tutte le confessioni religiose presenti in Unione Sovietica. Il giuramento è stato trasmesso in diretta dalla televisione. Da canto suo, Gorbaciov ha affermato che l'introduzione della presidenza è un chiaro risultato della perestrojka. 'Il nuovo capo troverà sempre appoggio nel presidente dell'Urss' ha aggiunto.
Eltsin ha ricevuto la sua «investitura» come primo presidente della Federazione russa eletto dal popolo ( 12 giugno).
Davanti agli oltre mille deputati Eltsin ha detto che «la Russia sta tornando in seno alla comunità mondiale seguendo i principi fondamentali della libertà e della legalità». Sottolineando la rinuncia a qualsiasi dettato ideologico e il nuovo ruolo della religione nel processo di rinnovamento, il presidente della Rfsr ha poi detto di essere convinto che la Russia supererà «senz'altro» la crisi: «Noi la trasformeremo», «la Russia si alzerà in piedi e risorgerà», ha quindi concluso Eltsin.
Gorbaciov ha sottolineato le difficoltà del momento in cui Eltsin inizia il suo mandato e la necessità di un consenso di tutte le «persone sagge» per soddisfare i bisogni della gente. «Questa idea — ha detto il presidente sovietico — è stata espressa nel «documento dei dieci» (l'accordo siglato il 23 aprile fra Gorbaciov e i presidenti delle nove repubbliche favorevoli al nuovo trattato dell' unione e al piano economico Urss di riforme economiche, ndr) ed è appoggiata dalla società, anche se c'è chi è critico nei suoi confronti». «Tutto il mondo — ha affermato poi Gorbaciov — segue il processo delle nostre riforme, ci augura successo e prende a cuore i nostri problemi. Noi apprezziamo questa solidarietà — ha aggiunto — e contiamo di ampliare la cooperazione, che andrà a vantaggio di tutti i suoi partecipanti».
La 'tragedia' di 70 anni di comunismo e il bisogno di «amore e tolleranza» sono stati rilevati dal patriarca Alessio II. Questi ha auspicato che Eltsin difenda gli «ideali di libertà, uguaglianza e rinascita spirituale», favorisca il ritorno dei beni alla Chiesa ortodossa russa e la restituzione dei vecchi nomi ad antiche città come San Pietroburgo (attuale Leningrado) e Serghiev Posad (attuale Zagorsk).
Il vice di Eltsin, Aleksandr Rutskoi, ha intanto annunciato l'imminente nascita di un nuovo partito che 'dovrà seppellire il Pc russo e riunificare tutti i comunisti progressisti' della repubblica.
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