L'ANALISI
28 Gennaio 2019 - 07:00
Due presentatori, due orchestre, diciassette cantanti, un quartetto, un coro polifonico sono pronti per interpretare i venti nuovi motivi che Sanremo renderà popolari
Il IX Festival della Canzone ha rotto, quest'anno, la tradizione. Vedremo se sarà una formula indovinata o sbagliata. Abbandonata la melodia, le venti canzoni presenteranno il ritmo anche se i testi parleranno il solito linguaggio dell'amore triste, dei baci furtivi e del chiaro di luna. Insomma gli autori si sono avvicinati allo stile, oggi assai in voga, dello «juke box». Vi saranno molti ritmi a terzine, molti «shuffle» (una specie "di rock and roll" moderato) qualche «beguine», mentre rarissima sarà la composizione classica all'italiana che imperò fino all'anno scorso e che si affermò recentemente in «Canzonissima».
Basta, dunque con «lenti» come «L'edera» e meno ancora con sentimentalismi come «Mamma».
Se queste canzoni non potranno più avere posto a Sanremo, cercheranno, a Napoli di avere un contraltare.
Ecco spiegata, la «salassata» degli autori celebri fatta dalla Commissione giudicatrice. L'esclusione è avvenuta, quindi, massiccia sin dal primo momento perchè i giudici avevano già un indirizzo.
Sotto l'insegna del modernismo Sanremo si lancia alla conquista del mondo.
Molti osservatori stranieri (specialmente inglesi e americani), si trovano da tempo, a Sanremo e da tempo hanno prenotato le costosissime e ricercatissime poltrone. Sanremo sforna milioni, forse miliardi, ed era, quindi, logico che servisse una clientela internazionale. D'altra parte i motivi che hanno estasiato gli americani non sono quelli melodici e Sanremo si è dovuta adeguare. Ma come la prenderà la faccenda il pubblico italiano, quello che per antonomasia è romantico e passionale?
L'aver scelto due orchestre come quelle di William Galassini e di Giovanni Ferrio era già un indice importante di questa trasformazione.
Comunque gli scontenti sono stati, questo anno, 330 e i preferiti soltanto 20, quasi tutti sconosciuti, quasi tutti nuovi.
Tutto è oramai pronto: orchestre, presentatori e cantanti ed anche i tecnici della TV, che hanno superato tutte le difficoltà.
La grande sfilata delle, canzoni sarà trasmessa in Eurovisione e se su Sanremo ci saranno nuvolaglie, in questi tre giorni può darsi che piova.
E allora per Modugno il cielo non sarà più dipinto di blu. Ma può darsi, però, che le cose vadano in tutt'altro modo.
Sei voci nuove
• BETTY CURTIS ha studiato canto sotto la guida del maestro Franco Pisano e le sue qualità canore sono piuttosto notevoli; possiede una duttilità di voce sorprendente particolarmente adatta per le canzoni moderne, quelle canzoni che stanno facendo epoca. Questa promettente cantante costituirà per il festival un autentico «clou».
• FAUSTO CIGLIANO è pure noto come chitarrista e come cantante. Anche lui appartiene alla schiera dei giovanissimi dotati di una spiccata personalità però non tanto adatta per un festival come quello di Sanremo. E' dotato di una squillante voce ma il suo posto sarebbe a Piedigrotta e le sue canzoni dovrebbero essere tutte napoletane. L'anno scorso era stato invitato a Sanremo ma rifiutò per interpretare un film.
• WILMA DE ANGELIS è con Betty Curtis la sorpresa del festival perchè è un'ottima cantante di musica jazz. E' conosciuta all'estero per alcune sue interpretazioni, e passa con facilità da un genere all'altro. Possiede un fascino personale ed ha, quindi, ottima probabilità di affermazione per Sanremo.
• ANNA D'AMICO è giovanissima ed è già nota a milioni di telespettatori per essere stata la diva di «Canzonissima». E' dotata di un notevole sex appeal ed assomiglia vagamente a Gloria Christian che, quest'anno, è compresa tra gli esclusi da Sanremo. La sua voce è bella ma è ancora acerba.
• ARTURO TESTA proviene dalla lirica e ciò costituisce un notevole vantaggio perchè la preparazione, l'intelligenza e la serietà non dovrebbero mancare. Il suo recente successo l'ha ottenuto nella «Sei giorni della canzone» svoltasi a Milano. E' stato notato e gli organizzatori del festival di Sanremo non se lo sono lasciato scappare.
• MIRANDA MARTINO è, l'unica che esca dal «Concorso per le voci nuove» indetto dalla RAI nel 1955. E' stata scoperta e, quindi, lanciata da Gianni Stellari che fece da maestro anche a Tonina Tortelli. La sua interpretazione migliore si chiama «Papà loves Mambo» che è di sicuro auspicio per bene distinguersi.
• IL QUARTETTO 2 + 2 si è reso popolare nella rubrica televisiva «Marina piccola» ed è composto dalla bionda Nora Orlandi, dallabruna Paola Orlandi, da Massimo Cini è da Enzo Gioiemi. Il quartetto è nato nel 1954'col nome di Quartetto Orlandi. L'anima sono le sorelle Paola e Nora Orlandi che hanno creato un modo tutto particolare di cantare insieme.
Claudio Villa è giunto, appena in tempo per partecipare al festival. Come è noto, si trovava in America dove ha riportato uno strepitoso successo col suo repertorio melodico. Saprà imporsi anche in questo festiva!?
La presentatrice Adriana Serra, la brava presentatrice prescelta dagli organizzatori diresse l'anno scorso il festival di Velletri che venne effettuato in concorrenza con Sanremo. Quest'anno la Serra ha avuto l'ambito compito di trovarsi alla manifestazione più importante del mondo della canzone validamente affiancata da Enzo Tortora
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L’iniziativa si inserisce nel programma del Cremona Summer Festival
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