dell'Arcivescovo Giovanni Cazzani in questa data centenaria
della nascita che non sia stato
già detto a lui vivo: u di lui
dopo la sua dipartita1
Cazzani
è vivo nel nostro cuore di cremonesi: e non solo se credenti. Il suo tu un nome: e oggi
ancor lo si ricorda come un alfiere dellideale cattolico, e onore dell'Episcopato italiano.
E ancora lo si invoca come un
Nume propizio nei casi della
vita.
E' noto e risaputo che durante la Iotta delle fazioni che insanguinò e rovinò l'Italia nel Medioevo, i due partiti, per distinguersi e riconoscersi anche da lontano in modo chiaro e inequivocabile cimavano le mura delle rispettve città, dei borghi, dei castelli e delle abitazioni, con una merlatura particolare. I guelfi usavano i merli pieni, a forma di parallelepipedo regolare: esistono ancora sulle costruzioni toscane e romagnole. I merli ghibellini erano invece a coda di rondine, a forma di M maiuscola.
Tali sono la maggior parte delle merlature lombarde : Sirmione. Pandino, Maccastorna, Soncino, Palvareto. Maleo. per citare solo i castelli storici più vicini a Cremona.
Testimonianze archeologiche e documentazioni storiche ci sembrano sufficienti per concludere: prima contrassegni ghibellini, poi ccntrassegni guelfi, secondo il mutare degli orientamenti politici di Cremona. Poi, nel 1311 con la discesa in Italia di Arrigo VII tornarono i ghibellini. ... Dai primi anni del Trecento la croce non è più l'emblema di Cremona, la sostituisce il fasciato di rosso e d'argento. ... Dai primi anni del Trecento ad oggi il nuovo stemma venne collocato sul Torrazzo, sul Duomo e sugli edifici pubblici; decorò i portici del municipio e fu innalzato su bandiere, gonfaloni, labari e stendardi comunali, ma attraverso i secoli subì alcuni cambiamenti