I popoli dell’Europa, ovvero alle radici della civiltà occidentale. Una ridda di ipotesi e teorie sulla loro provenienza. Ma forse il miglior atteggiamento su questi argomenti è quello adottato da Massimo Pallottino sulle origini degli Etruschi: a cosa serve perdere energie per scoprire da dove arrivavano? Studiamoli per quello che erano: un popolo ormai italico. FDa questo numero inizieremo una carrellata suoi popoli che hanno fatto l’Europa e creato la stessa idea di continente, con chiari riferimenti, però, alla storia cremonese. Inizieremo dai Celti, citando prima gli uomini del neolitici del Vho, coloro che hanno creato la prima civiltà agricola padana. Per quanto riguarda i celti Strabone scrive: «Anticamente, dunque, la regione intorno al Po era abitata per la maggior parte dai Celti. Le stirpi più importanti fra i Celti erano quella dei Boi e degli Insubri e, inoltre, di quei Senoni che con i Gesati avevano occupato al primo assalto la città dei romani (la presa di Roma da parte di Brenno e dei suoi Galli intorno al 400 avanti Cristo, ndr). Questi popoli furono poi completamente distrutti dai romani e i Boi furono cacciati dalle loro sedi. Essi andarono a insediarsi nelle regioni dell’Istro (l’attuale Danubio, ndr). E qui abitarono insieme con i Taurisci...Gli Insubri, invece, ci sono ancora oggi. Essi avevano come metropoli Mediolanum (Milano), che anticamente era un villaggio...ora invece è una città importante, al di là del Po, quasi ai piedi delle Alpi...». Popoli dunque sconfitti dai romani, ma che ben presto entrano a pieno titolo nella romanità, tanto da dare i natali a un’originale e soprattutto dinamica civiltà che vedeva fusi in un solo popolo vinti e vincitori. Quando i Romani attraversano l’Appennino emiliano, lasciandosi alle spalle Umbri, Sabini, Piceni, Volsci e altre ‘nazioni’ ormai più o meno assoggettate, trovano un Nord d’Italia abitato da popolazioni antichissime. Neppure gli storici che scrivono prima di Cristo riescono a trovare le loro origini. Trattando di questa seconda puntata sui Celti, prima di sottolineare cosa sia rimasto di questa cultura, vale la pena fare un quadro dei popoli del Nord che vennero a contatto con i Romani, celti e non celti.
Partendo dall’Emilia ci sposteremo dall’estremo occidente della penisola, dalla Valle D’Aosta verso il Veneto. In Emilia e Romagna erano stanziati soprattutto i Boi, popolo che probabilmente arrivava dalla Boemia. I Boi conquistarono Felsinea, città etrusca e le diedero il nome di Bononia. Il Piemonte e la Valle d’Aosta erano abitati dai Taurini e dai Salassi. Popolazioni celtiche, imparentate anche con i Ligures. I Salassi erano installati in Valle d’Aosta, i loro villaggi sorgevano attorno alle antiche colonie romane Eporedia (Ivrea) e Augusta Praetoria (Aosta). I Taurini o Taurisci erano stanziati in Piemonte, il centro più grosso si chiamava Taurasia. Distrutta da Annibale la città fu rifondata dai Romani con il nome di Augusta Taurinorum (vale a dire Torino). Spostandoci verso est in Lombardia, le tribù più potenti erano i Cenomani, gli Insubri e i Leponzi. Quest’ultimi abitavano attorno a Como e nella val d’Ossola. Gli Insubri erano attestati nel milanese, Mediolanum era la loro capitale; mentre i Cenomani, almeno secondo quando afferma Plinio, erano stanziati attorno a Cremona (uno dei loro centri maggiori era Acerra ‘Gera’, l’antica Pizzighettone). Più ad est vivevano popoli non celtici, tranne i Carni (i loro villaggi erano costruiti sulle sponde del Tagliamento),mache sicuramente hanno lasciato tracce profonde nel territorio: i Reti, gli Euganei, gli Eneti o Veneti. Questa la situazione, a grandi linee, che trovarono i Romani dopo aver passato l’Appennino emiliano e di conseguenza il Po. Ben presto si sarebbero accese battaglie epiche per la conquista di quel territorio che poi sarebbe diventato romano fin dalle radici (ma con profonde tracce celtiche). n La ‘questione celtica’, se di una ‘questione’ si tratta, inizia proprio dal nome della città. I pareri sono discordi, anzi diametralmente opposti: alcuni studiosi ritengono che i Romani fondarono la città su un precedente insediamento celtico; altri sostengono che il territorio era in mano sì ai celti, ma che non vi era alcuna città od oppidum di questo popolo. Fulvio Stumpo
La curiosità
Altri studiosi ancora (come l’attento Ugo Gualazzini) affermano che i Romani si sovrapposero ai Liguri, come sembrerebbe indicare il suffisso ‘ona’. Del resto tanti toponimi starebbero in effetti a indicare che il territorio cremonese era un tempo dominato dai Liguri. Di solito i suffissi sono quelli che terminano in ‘asco’, Livrasco, Porcellasco,Marasco e in ‘ona’ appunto (del resto ancora fino al XVIII secolo i Pavesi vantavano origini più nobili dei Cremonesi in quanto, a loro dire, diretti discendenti dei liguri, mentre gli antenati dei Cremonesi erano truppe romane raccogliticce). Ma a creare problemi non è solo l’origine preromana di Cremona: gli storici non sono d’accordo neppure a quale tribù assegnare il territorio cremonese. I pareri si dividono in due parti: c’è chi sostiene fossero i Cenomani, signori del Cremonese, chi invece gli Insubri.