Salvare 'Jordanus', cioè Giordano Bruno dalla condanna al rogo sulla pubblica piazza, avvenuta il 17 febbraio 1600: è la missione oltre il tempo in cui si ritrova coinvolto Prospero, studente repubblicano ottocentesco nel romanzo storico di Ilaria Beltramme, La società segreta degli eretici, che la Newton & Compton ha scelto come proprio candidato al Premio Strega. L'autrice di bestseller da un totale di 150 mila copie come '101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vità, 'Roma in un solo weekend' e '101 perchè sulla storia di Roma che puoi non saperè, qui al suo primo romanzo, scandisce in un ritmo concitato da thriller il racconto storico, incursioni in mondi magici e la ricostruzione di Roma 'fotografatà in due diversi momenti del suo passato, il 1889 e il 1600. La storia prende il via nel 1889, quando il ventenne Prospero, arriva a Roma per l'inaugurazione della statua dedicata a Giordano Bruno a Campo dè fiori, atto giudicato un'aperta sfida al Papa. Nella capitale, che alterna nelle strade, monumenti e greggi di pecore che pascolano, il giovane studente, va ad alloggiare nella casa di una nobile decaduta, Sophie, che vive con il figlio Orazio e un africano. Per Prospero, giovane fermo nei suoi principi («Non trovo poetica la miseria nè l'arretratezza, ne l'ingiustizia sociale, madame» dice in una delle agitate cene con i suoi padroni di casa), quelle stanze buie e polverose, decorate con quadri dagli strani simboli finiscono per diventare un'irresistibile trappola. Infatti mentre la sua visita a Roma si riempie di strani presagi che lo inseguono anche la notte nei sogni, il ragazzo scopre che Sophie e il figlio sono seguaci del culto di un ricco pantheon di dei, da quelli dell'Antico Egitto a quelli romani, che convincono Prospero a viaggiare per loro nel tempo, fino alla Roma del 1600, per recuperare un prezioso libro. In realtà arrivato a destinazione, lo studente scopre che la missione è ben altra: liberare con alcuni compagni della società degli eretici di cui Sophie è parte, Giordano Bruno, o meglio Jordanus come lo chiamano loro, considerato un proprio profeta e simbolo. La febbre di rivelazioni, incontri e scoperte da cui è preso Prospero, corrisponde a quella che assale il lettore, tra verità storiche e fantasia, scienza e religione, cattolicesimo 'flessibilè (con tanto di cardinali che pregano gli dei) e divinità in rovina, trappole e tradimenti, amicizie fraterne e sogni di un futuro diverso che si perdono nel tempo.