Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

AGROALIMENTARE

Latte: «Ora alzare il prezzo per garantire i produttori»

Giugno si è chiuso a 48 centesimi, insufficienti a coprire i costi aumentati a dismisura. L’analisi di Roldi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

06 Luglio 2022 - 10:15

Latte: «Ora alzare il prezzo per garantire i produttori»

CREMONA - Gli allevatori puntano a strappare un significativo aumento del prezzo del latte, la trattativa è in corso e le associazioni dei produttori torneranno al tavolo di confronto con i trasformatori entro la fine del mese, per arrivare a definire il prezzo pagato al litro. Giugno si è chiuso a 48 centesimi, evidente che questa remunerazione sia ormai totalmente insufficiente a garantire un reddito agli allevatori. Non basta nemmeno più a coprire i costi di gestione, aumentati a dismisura con la crisi energetica e l’incremento dei prezzi delle materie prime. Maurizio Roldi, presidente di Federlombarda sezione latte e di Op (Organizzazione produttori) Mondo latte, fa il punto della situazione.

Maurizio Roldi, presidente di Federlombarda sezione latte e di Op (Organizzazione produttori) Mondo latte

«Il prezzo del latte definito con contratto annuale (da gennaio a dicembre), viene solitamente rivisto ogni tre-quattro mesi. La trattativa è ripresa e in questo momento c’è la necessità di una revisione al rialzo per garantire i produttori che hanno subito pesantissimi rincari. Il costo dell’energia è raddoppiato, sono triplicati o forse più i prezzi di concimi. Inoltre, ci sono stati forti rincari anche dei prezzi degli alimenti per i bovini, come mangimi e mais». Come se non bastasse, il mondo agricolo in generale, e dunque anche gli allevatori, deve fare i conti con le devastanti conseguenze economiche della siccità, che significa una produzione dei suoli in picchiata con colture in sofferenza. In primis quella dei foraggi. Da non dimenticare, ad esempio, aree provinciali dedicate espressamente a questo settore, come quella del Pandinasco con i suoi prati stabili, in molti casi ridotti a lande rinsecchite per l’impossibilità di garantire un’adeguata irrigazione.

«La produzione di foraggi è drasticamente in calo, faremo fatica a trovarne», conferma Roldi. L’accordo sul nuovo prezzo del latte sarà retroattivo, dunque comprenderà la fattura mensile di luglio. Al tavolo, oltre ai rappresentanti dei produttori e delle cooperative di raccolta, ci saranno, ovviamente, i trasformatori, come Lactatlis. Molto probabilmente il nuovo prezzo rimarrà poi in vigore sino a ottobre, quando potrebbe esserci una nuova revisione in vista dell’ultimo trimestre 2022. Ma le necessità di questo ulteriore step si chiarirà verso la fine dell’estate. Negli ultimi mesi il prezzo a spot del latte ha subito un forte rialzo. Si tratta del prodotto che viene venduto alla bisogna, fuori dunque dal contratto annuale. Ad esempio, se un caseificio ha bisogno di un quantitativo superiore di latte rispetto all’abituale fornitura cerca una cisterna sul mercato e oggi la paga tra i 65,98 e i 67,53 euro per 100 litri. Due mesi fa il prezzo era tra i 53,61 e i 54,64. Dati che emergono consultando il sito Clal.it, agenzia da decenni specializzata nell’analisi del mercato lattiero caseario, di cui interpreta andamento e tendenze, per poi rendere disponibili dati, notizie e sintesi mediante un’attività di informazione e formazione. L’incremento è stato dunque molto significativo, con il picco nella settimana tra il 6 e il 13 giugno, quando il prezzo del latte a spot è cresciuto del 3,9%.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi