L'ANALISI
09 Dicembre 2017 - 04:00
Signor direttore,
la foto che allego evidenzia come, in Piazza Libertà, oramai più di un mese fa al posto del birillo ci fosse un semaforo pedonale. Mi chiedo cosa si stia aspettando per reinstallarne uno nuovo. Nel caso non si potesse, basterebbe uno specchio sul muro al fine di riflettere le indicazioni di quello rimasto.
Guanluca Bardella
(Cremona)
Alternanza scuola-lavoro
Grazie a 'La Provincia', ho studenti migliori
Signor direttore,
ebbene. Mi trovo ‘costretta’ - aspettando il linciaggio del 98% dei miei colleghi - a spezzare una lancia in favore del vituperato progetto di Alternanza scuola-lavoro. Sarà che quella che mi è stata affidata non è un’Alternanza scuola-lavoro qualsiasi, ma un’Alternanza liceo Manin-Quotidiano La Provincia. Sarà che sono un insegnante di italiano e con un percorso del genere vado a nozze. Sarà che ancora mi ostino non solo a non voler compilare, ma a non voler comprendere le centinaia di moduli, permessi, richieste, autorizzazioni che prima o poi dovrò affrontare.
Ma... I miei studenti producono articoli infinitamente migliori dei temi che correggo, perché ho scoperto che sapere di vedersi pubblicati su un giornale, per loro, è più importante che vedersi rovinata l’estate da un esame di riparazione. I miei studenti, che dimenticano pervicacemente di riportarmi verifiche firmate, compiti, materiale scolastico, non scordano neanche una consegna o una data relative al loro progetto ‘lavorativo’. I miei studenti, che devono necessariamente stendere i pezzi al pomeriggio, hanno accanto me, che, girando tra i gruppi, faccio notare gli errori e dedico quel tempo che di solito dono in toto a Dante, a insegnare esclusivamente a scrivere.
I miei studenti, quando assistono a delle lezioni non tenute dalla sottoscritta, imparano a prendere appunti, perché alle loro spalle compaio io - ormai diagnosticata come una maniaca del controllo - che gli spiego come segnare solo le parole chiave (incredibile: gli adolescenti comunicano le faccine su whatsapp ma non conoscono il concetto di abbreviazione). Alcuni dei miei studenti hanno accettato addirittura con entusiasmo di vedere un film come ‘Macbeth’ di Kurzel (loro che sono rimasti ancora a ‘Harry Potter e il dono della morte’) pur di comprendere il concetto di ‘rivisitazione di un testo’ per il concorso di critica teatrale. I miei studenti, signore e signori, andranno al Ponchielli a vedere ‘Edipo Re’.
I miei studenti, che non conoscono la differenza tra causa e conseguenza, che non sanno neppure esprimere cosa amino fare, sono costretti a recensire - ebbene sì, recensire - un libro, un prodotto cosmetico, un locale, una festa di compleanno. Ovvero: i miei studenti impareranno, probabilmente, a farsi e a fare delle domande. Non è straordinario?
Barbara Sozzi, Germana Moroni e altri 4 insegnanti del liceo Manin
(Cremona)
IL RICORDO
L'antica chiesa di S. Daniele Po 'riscoperta' da Ponzoni
Egregio direttore,
in ogni paese vivono persone appassionate alla ricerca di documenti storici. Con la loro testimonianza divulgano memorie delle radici su usi, costumi, tradizioni popolari, riti religiosi e spiegano anche l’etimologia delle vecchie parole dialettali locali. È una grande ricchezza culturale per le nuove generazioni. La memoria storica di S. Daniele Po abbraccia l’assessore comunale Aldo Ponzoni; a lui vanno la nostra riconoscenza e il plauso per la tenacia perseveranza nella ricerca della storia passata del paese. Uomo dalla memoria ancora fiorente e giovanile che infrange l’età reale. Ha recentemente portato a termine una interessante ricerca riguardante l’antica chiesa parrocchiale di S. Daniele Po, sopra la quale oggi sorge una civica abitazione.
Grazie a un documento del 1046 descrive la località di Sommo con Porto e di S. Daniele, dove i primi ad insediarsi furono i frati. I primi caseggiati siano sorti lungo l’argine maestro, avendo la propria denominazione: il verdello, il cantone, il magazzino. Ai piedi dell’argine esisteva l’oratorio, cappella ornata di pregevole pittura che nell’ampliamento per costruire la chiesa venne coperta da calce e pietre. La vecchia chiesa aveva la facciata rivolta verso l’argine, costruita su tre navate, a sinistra l’oratorio e l’appartamento del campanaro, a mezzogiorno il cimitero cintato su due lati. Il primo parroco fu don Pietro Arduciis, nel 1460, poi in quattro secoli ressero la parrocchia ventidue parroci, per arrivare al 1837 con don Angelo Grandi famoso storico cremonese; segue dal 1851 al 1892 don Camillo Cessi amico di Giuseppe Verdi.
Dal 1893 al 1932 don Antonio Aroldi, benemerito per la costruzione della nuova chiesa ora in uso. A ricordo della vecchia chiesa sono rimaste l’arco in pietra dell’ingresso, alcune parti di interni e una stele a ricordare il cimitero e di Annunciata Nicolini morta nel 1758 in odore di santità. Si dice che a quei tempi la gente del paese si affidasse a questa donna per ottenere guarigioni. Su questa pagina di storia locale vive sempre il ricordo della chiesa antica dove tante anime hanno pregato e purificato amicizie.
Antonio Danesi
(S. Daniele Po)
Luminarie rubate e recuperate
Il nostro grazie agli agenti di polizia
Caro direttore,
attraverso il vostro giornale vorremmo esprimere il ringraziamento per la solerzia e la capacità del personale della squadra volante e della squadra mobile della questura di Cremona nel recupero e nella riconsegna delle luminarie precedentemente sottratte dagli alberi di Natale posti dai commercianti in Galleria XXV Aprile.
Il gruppo dei commercianti de ‘La Galleria’
(Cremona)
Comprensione per la lettrice
Trasporto non urgente e l’ambulanza c’era
Egregio direttore,
nella piena comprensione dello stato d’animo della signora T. G., siamo molto dispiaciuti per la percezione di disservizio manifestata nella lettera ‘Trasporto al Niguarda per un consulto, ma l’ambulanza non è mai arrivata’ (pubblicata il 5 dicembre scorso). A tale proposito riteniamo doveroso fare alcune precisazioni: dalla verifica interna e dal consulto del diario clinico è emerso che la figlia della signora T. G. è stata dimessa nella mattinata di domenica 5 novembre (e non lunedì 6 novembre come indicato nella lettera al giornale).
Sempre domenica 5 novembre, alle ore 13.45, l’ambulanza di Cremona Soccorso è arrivata all’ospedale di Cremona, per effettuare – come da accordi - il trasporto programmato, che non aveva carattere di urgenza e prevedeva l’arrivo al Niguarda per le ore 15. Il trasporto non è stato effettuato poiché la paziente e i familiari hanno lasciato l’ospedale prima dell’arrivo dell’ambulanza, scegliendo di spostarsi in autonomia.
Per dovere di cronaca: i trasporti programmati o urgenti dell’Asst di Cremona vengono richiesti dalle singole unità operative e attivati dal dalla Centrale operativa dimissioni protette (dal lunedì al venerdì) o dal Pronto soccorso (sabato e domenica). Al fine di garantire l’efficienza del servizio, le convenzioni stipulate dall’Asst di Cremona – attraverso bando pubblico - sono quattro. La gestione delle richieste avviene a rotazione, nel rispetto dei principi di equità e trasparenza. Qualora la Signora T. G. desiderasse ricevere ulteriori chiarimenti, la invitiamo a contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (dal lunedì al venerdì , dalle 9 alle 13 e il mercoledì dalle 14 alle 16.30 ; Tel. 0372 405 550; urp@asst-cremona.it).
UOS Comunicazione ASST di Cremona
Perché dire no alla Strada Sud
A rischio mortale lo skyline della città
Caro direttore,
l’attuale amministrazione ottenne una significativa maggioranza con un programma basato sul concetto che i numerosi e difficili problemi cittadini potevano essere utilmente affrontati solo in un ottica globale. Proprio in tale ottica l’abbandono programmatico del progetto Strada Sud aveva giustificazioni a mio giudizio molto valide. All’assoluta inopportunità di aumentare comunque il consumo di territorio in una città già sovradimensionata alla popolazione si aggiunge infatti la peculiare importanza ecologica e paesaggistica dello stesso, tra la città ed il fiume. Una conseguente probabile estensione improvvida del villaggio a lato della via Del Sale, in sé grazioso, ma decisamente fuori ambiente, metterebbe a rischio mortale la splendida skyline di Cremona da sud, rimasta miracolosamente quasi totalmente sovrapponibile a quella della settecentesca stampa del Salomon, se non addirittura alla cinquecentesca di Agostino Carracci. Si perderebbero, per non dire dell’unicità ecologica, un’attrattiva turistica, unica lungo tutto il percorso ciclabile VenTO, da non sottovalutare per la città in ordine alla promozione della sua immagine e l’attrazione turistica di un possibile percorso ciclabile sulla riva cremonese. Quanto al sostenuto vantaggio della liberazione di via Giordano da una parte del traffico di transito, questa sarebbe in sovrabbondanza compensata dallo spostamento lungo l’asse Sud di altro traffico di transito ora smaltito a Nord e probabilmente dall’aumento del traffico locale per la vicinanza di nuovo abitato ‘extramurale’. Un miglioramento immediato si potrà invece realizzare mettendo in atto passi decisi verso una razionalizzazione del traffico motorizzato nei quartieri Sud. Nel medio e lungo termine credo poi la valorizzazione degli spostamenti urbani con mezzi pubblici e con bicicletta (anche raccordando meglio i percorsi esistenti) l’unico mezzo per un miglioramento sempre in progresso del traffico urbano e della salubrità dell’aria. A seguire queste tre vie credo sia giusto che l’opinione pubblica più pensosa conforti l’amministrazione comunale (come fa la lodevole pubblicazione su ‘La Provincia’ della bella ‘foto dei lettori’ del 29 u. s.), anche votando contro se si farà il referendum, ma forse anche senza bisogno di ricorrervi.
Giancarlo Casella
(Cremona)
Di Mattarella, Boeri, Boldrini & V.
Pensioni e migranti. La grande bugia
Gentile direttore,
è in questi giorni che l’Ocse ha diffuso la triste proiezione secondo la quale il progressivo innalzamento dell’età pensionabile è del tutto non evitabile; tanto più che chi recentemente ha cominciato ad entrare nel mondo del lavoro si troverà costretto a lavorare fino ai 71 anni. Sono quindi portato a dedurre che i tutti i clandestini (pardon ‘migranti’ come l’orwelliana neolingua impone di definire chi quotidianamente viola i nostri confini) non ci pagheranno affatto le pensioni. Allora, Mattarella, il presidente Inps Tito Boeri, la presidentessa della Camera Laura Boldrini ci hanno mentito fino ad ora? E pensare che mi sono sempre fidato di loro.
Davide Vacca
(Reggio nell’Emilia)
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