Fiere Zootecniche 2024: così vince la Cremona che resiste

CREMONA - Il parcheggio esterno sold out sin dal mattino, gli stand pieni, centinaia di studenti (in particolare e ovviamente degli istituti agrari ma non solo) appassionati (e impegnati) nei padiglioni, buyer da tutto il mondo e moltissimi visitatori stranieri, buoni affari e naturalmente il meglio dei referenti locali, regionali e nazionali della zootecnia (allevatori, operatori e ricercatori) a Cà de’ Somenzi: se qualcuno pensava che la forzata riduzione del numero di capi di bestiame, causata dalle norme severe collegate all’allerta Blue Tongue, potesse pregiudicare svolgimento e successo delle Fiere Zootecniche Internazionali, si è sbagliato di grosso.

E che sia caduto in errore è stato plasticamente evidente proprio questa mattina: il mondo a Cremona e Cremona, di nuovo, al centro del mondo. Eccellenza della zootecnia e dell’agricoltura: la 79ª edizione della fiera, il suo cuore pulsante. ‘La zootecnia non si ferma’, è l’hashtag dell’evento: mai così vero e così calzante allo scenario, simbolo di un comparto che sa resistere ed essere resiliente. Che non si è fatto schiacciare mai e non l’ha fatto nemmeno questa volta.

Ha detto bene il presidente di CremonaFiere, Roberto Biloni, il giorno dell’inaugurazione: «Lungo la nostra storia — ha non a caso ricordato, con il pensiero rivolto al periodo buio del Covid e alla capacità, dimostrata anche quella volta, di rialzarsi — abbiamo incontrato molti ostacoli, anche peggiori di questo allarme sanitario, e li abbiamo sempre superati grazie ai nostri allevatori e a un compatto gioco di squadra tra enti e associazioni, capace di fare le differenza. Siamo arrivati qui ‘nonostante tutto’, con un’edizione importante. E il nostro cammino continuerà».

Con il passo, sicuro, di chi non si è mai arreso. E continua a non arrendersi.

FOTOGALLERY: FOTOLIVE/LEONARDO CALVI

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