L'ANALISI
29 Novembre 2024 - 07:59
Foto di gruppo per la classi premiate al termine della gara di giudizio riservata agli istituti agrari
CREMONA - La sfida alla ‘Supreme Champion’ Llinde Ariel Jordan — incoronata regina delle vacche da latte per due edizioni consecutive — è rimandata al prossimo anno. Ma anche senza ‘Champions League’ della zootecnia il ring di CremonaFiere sa dispensare spettacolo. E si scopre persino spazio didattico e formativo. Ieri gli allievi di sei istituti agrari si sono misurati con la prova del giudizio zootecnico. Insomma: hanno indossato i panni di giudici di esposizione per dare i voti ai quattro capi che hanno sfilato sull’arena. E, come in ogni test che si rispetti, sono stati valutati a loro volta da un prof d’eccezione: il giudice internazionale Mark Rueth, allevatore del Wisconsin. Che ha promosso col massimo punteggio i ragazzi dell’istituto Bonsignori di Remedello, primi classificati davanti agli studenti del Fobelli di Crodo, in provincia di Verbania, e a quelli dello Stanga di Crema. Alla speciale prova hanno partecipato anche gli alunni — praticamente padroni di casa — dello Stanga di Cremona e quelli del Tosi di Codogno e del Parolini di Bassano del Grappa.
La mattinata si è aperta con la lezione di Daniele Galbardi, giudice ‘di razza’, che ha illustrato l’importanza delle caratteristiche funzionali dei capi, allevati nelle ideali condizioni di benessere. «La valutazione morfologica in azienda — ha spiegato — riguarda essenzialmente i soggetti in prima lattazione. Tra gli aspetti cruciali rientrano la statura, che si calcola dal punto di intersezione degli ilei fino a terra, l’altezza alla groppa e la potenza, che, sulla base della distanza tra gli arti anteriori, restituisce la misura dello sviluppo all’apparato cardiovascolare».
Ma c’è molto di più: «È fondamentale esaminare la profondità dell’animale, verificare che la linea dorsale sia il più possibile parallela al terreno, tenere conto dell’inclinazione della groppa e valutare che arti e piedi siano tali da assicurare la locomozione ottimale». E poi, ovviamente, grande attenzione va prestata alla mammella: «Anzitutto — ha detto Galbardi — vanno analizzati l’altezza e la larghezza dell’attacco, quindi è necessario misurare la profondità: la distanza dal garretto deve essere almeno di dieci centimetri. Infine, occorre tenere in considerazione le dimensioni dei capezzoli». Una volta tratteggiato il quadro morfologico, si passa alla stesura del giudizio: «I commenti devono essere precisi ed esaustivi. Siate convinti del vostro lavoro e comunicate le vostro scelte con decisione» è stato il suggerimento di Galbardi. I ragazzi hanno presentato le loro pagelle dopo un attento esame dei quattro capi sull’arena. Quasi nessuno, però, ha ricalcato la valutazione dell’espertissimo Rueth. Ad eccezione dei ragazzi del Bonsignori, che hanno colto le caratteristiche della vacca da medaglia d’oro, «più alta e più larga nel posteriore e con una maggiore larghezza della groppa».
Oggi il ring allestito nel padiglione 2 della fiera apre i cancelli a mezzogiorno per il pranzo dell’allevatore e, a seguire, ospita il ‘Breeder show award’, momento speciale dedicato agli allevatori che stanno offrendo il loro contributo alla rassegna zootecnica. Poi, dalle 18 spazio all’asta, quest’anno in forma ibrida: sia in presenza che online. Domani, invece, saranno tre gli appuntamenti in programma: il concorso di conduzione riservato ai giovani allevatori; il laboratorio di valutazione morfologica con i giudici statunitensi Nathan e Jenny Thomas e, infine, la festa dell’allevatore.
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