L'ANALISI
24 Aprile 2024 - 16:47
Giovedì 16 maggio alle ore 17.30, la Libreria Brioschi di Crema ospita un incontro con Giorgio Ronny Lucchi, scrittore cremasco che presenterà il suo libro "Parigi val bene un sogno".
L’immagine interiore di Parigi che tutti noi conserviamo, evoca la vita della Ville Lumière, che fluttua tra cultura, bellezza, serate travolte dalla vivace mondanità della Belle Èpoque, languidi incontri ai tavolini dei bistrot, baci rubati, nascosti da piume e fili di perle, accompagnati dalle note della Vie en rose, e, sempre, in ogni caso, da fiumi di champagne. Con la sottile consapevolezza, aleggiante, di vivere un privilegio. Questo non era infatti il destino di tutti e, sempre nel nostro immaginario, là fuori si aggiravano clochard, ballerine del Moulin rouge, prostitute, poveri artisti, operai e studenti affamati, che abitavano tuguri o sciatte stanze, poste agli ultimi piani di palazzi decadenti.
Il magnetismo di Giorgio Ronny Lucchi per Parigi non è che l’attrazione per queste contraddizioni.
È il fascino, subìto, di questa città, di un sogno che ha attraversato i secoli, da lui tradotto nella narrazione di storie di vita che si sono intrecciate e confuse tra il racconto della mente, per nulla ingannevole, e il racconto del reale, degli avvenimenti che si sono susseguiti e che hanno fatto, la nostra storia.
Parigi, essa stessa personaggio, non si limita a fare da sfondo al romanzo, ma personifica il sogno del protagonista, una ragazzo italiano, Aronne, che rifiuta un piano di vita certo, assicurato da un anonimo impiego come ragioniere, perché ipnotizzato dall’ambizione di diventare attore di teatro.
Decide così di frequentare l’Ecole international de Theatre Jacques Leroy, di Parigi, appunto.
Ma, ben lontani dal fascino del lucente passato, che si conserva romantico solo nella rappresentazione mentale di chi si ostina ad esserlo, Lucchi fa precipitare il lettore nel 1969, immediatamente dopo il fatidico ’68 francese, anno rivoluzionario, da cui hanno preso vita sconvolgimenti politici, lotte per la liberazione di classe, per la liberazione sessuale, per un generale cambiamento di mentalità che ha determinato, a cascata, un mutamento nella concezione delle relazioni di qualsiasi tipo, iniziando dal rapporto di coppia, che viene preferita ‘aperta’.
È la narrazione fantasiosa di storie, che sicuramente sono, però, accadute.
Ecco quindi Aronne, Celine e Nicolas, la loro passione per il teatro e le loro storie sentimentali in cui si muovono senza perimetri né convenzioni, con l’assoluta libertà di chi vuole sperimentare per poi finire…chissà...
Sarà il lettore a scegliere per l’apertura o per la tradizione.
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