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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Dolore toracico, che cosa sapere e come comportarsi

Il professor Carlo Mario Lombardi, direttore della Cardiologia dell'Ospedale di Cremona: «La nostra Unità operativa, di secondo livello, è attrezzata per gestire tutte le patologie di interesse cardiaco»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

16 Febbraio 2025 - 05:30

CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il professor Carlo Mario Lombardi, direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Cremona.

Quali sono i pazienti maggiormente ricoverati in Cardiologia?
«La nostra Cardiologia, di secondo livello, è attrezzata per gestire tutte le patologie di interesse cardiaco. La grande maggioranza dei pazienti ricoverati presenta sindromi coronariche acute, comunemente chiamate infarti del miocardio. Nei casi più gravi, richiedono un ricovero d’urgenza e l’immediata coronarografia per visualizzare l’anatomia delle arterie cardiache. Se una o più arterie risultano ostruite da un coagulo, si procede con l’angioplastica coronarica, ripristinando il flusso sanguigno. Questa procedura ha rivoluzionato la cardiologia, permettendo interventi rapidi ed efficaci. La nostra struttura è dotata di un servizio di Emodinamica attivo h24, con standard qualitativi paragonabili ai migliori ospedali italiani e lombardi. Un successo che rappresenta una garanzia di qualità per la popolazione».

Oltre all'infarto, quali sono le altre patologie comuni?
«Un’altra patologia frequente è la fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca che colpisce soprattutto i pazienti anziani. In alcuni casi, può determinare un rallentamento eccessivo del battito cardiaco, rendendo necessario l’impianto di un pacemaker. Questo dispositivo sottocutaneo garantisce la generazione dello stimolo elettrico necessario per la contrazione cardiaca. Anche il nostro servizio di Elettrofisiologia è un punto di riferimento».

Che cosa si intende per scompenso cardiaco?
«Lo scompenso cardiaco è la fase avanzata di molte patologie cardiache. Si tratta di una condizione in cui il cuore non riesce più a soddisfare le esigenze dell’organismo, causando sintomi come affaticamento, gonfiore, difficoltà respiratoria, battito accelerato, malessere generale. Lo scompenso cardiaco rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione».

L'infarto rappresenta sempre un’emergenza medica?
«Assolutamente sì. Fortunatamente, la mortalità per infarto è progressivamente diminuita negli anni grazie all’efficacia delle tecniche di rivascolarizzazione. Oggi, la mortalità intraospedaliera è significativamente più bassa rispetto al passato».

Come deve comportarsi un cittadino in caso di intenso dolore toracico?
«Il dolore toracico è una sintomatologia comune, ma non sempre è di origine cardiaca. Un dolore oppressivo, che peggiora con lo sforzo e si attenua a riposo, deve allarmare, soprattutto se il paziente ha più di 60-65 anni con fattori di rischio. Se il dolore persiste oltre 5-10 minuti, è fondamentale chiamare il numero di emergenza 112 per un rapido trasporto in ospedale. Anche dolori violenti, descritti come trafittivi o penetranti, possono indicare patologie gravi come la dissezione aortica, un’emergenza assoluta che richiede immediato intervento medico. È importante distinguere i dolori di origine cardiaca da quelli muscolari o intercostali, legati magari a sbalzi termici. Tuttavia, di fronte a un dolore toracico intenso e persistente, il consiglio è sempre quello di recarsi in Pronto Soccorso».

La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia  e sul suo canale YouTube.

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