L'ANALISI
02 Febbraio 2025 - 05:25
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è la dottoressa Carla Strina, oncologa della UO Multidisciplinare di patologia mammaria dell’Ospedale di Cremona.
Martedì 4 febbraio è la giornata mondiale contro il cancro, che cosa rappresenta?
La giornata mondiale contro il cancro è un’importante occasione per riflettere su cosa istituzioni e individui possono fare nella lotta contro questa malattia. Il cancro è in continua crescita, con circa 20 milioni di nuovi casi nel mondo e 390.000 nuove diagnosi in Italia nel 2024. I tumori più diffusi negli uomini sono quelli a polmone, prostata, colon-retto e vescica, mentre nelle donne mammella, colon-retto, polmone, endometrio e tiroide.
Quali sono le strategie adottate?
La lotta al cancro richiede un approccio multidisciplinare tra istituzioni e individui. La prevenzione si basa su screening oncologici gratuiti per chi ne ha diritto (mammella, colon-retto, cervice uterina) e sull'adozione di stili di vita sani. Lo screening per il tumore alla mammella coinvolge donne tra 50 e 69 anni (con estensione in alcune regioni alla fascia di età 45-74 anni). Quello per la cervice uterina è esteso alle donne dai 25 ai 64 anni. Lo screening per il colon-retto riguarda uomini e donne tra 50 e 69 anni, con raccolta di feci ogni due anni.
Quali sono i fattori di rischio evitabili?
Circa il 40% delle diagnosi di cancro e il 50% delle morti potrebbero essere prevenibili eliminando fattori di rischio evitabili. Il fumo è correlato a vari tumori (polmone, fegato, mammella, ovaio) e patologie cardiovascolari. L'alcol è cancerogeno e legato a tumori come epatocarcinoma, mammella e cavo orale. La sedentarietà e l'obesità aumentano il rischio tumorale, per questo l’Oms raccomanda almeno 150 minuti di attività fisica a settimana.
Come è cambiata l'oncologia negli ultimi anni?
L'oncologia ha fatto enormi progressi nella diagnosi e nella cura. La presa in carico multidisciplinare del paziente migliora la sopravvivenza del 18%. Nuove tecniche diagnostiche, come i test genomici e la NGS (Next Generation Sequencing), permettono terapie personalizzate. L’uso di farmaci a bersaglio molecolare ha ridotto gli effetti collaterali, migliorando la qualità della vita. L’immunoterapia stimola il sistema immunitario contro il tumore, mentre i farmaci coniugati colpiscono selettivamente le cellule malate. Infine, l'introduzione di terapie orali nei tumori metastatici della mammella ha ridotto l'impatto delle cure sulla vita quotidiana.
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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