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Economia.‘ Scegliere i vincitori, salvare i perdenti’un saggio sugli sperperi dello Stato imprenditore

Quell’insana politica, Franco Debenedetti sabato al Filo

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

12 Maggio 2016 - 12:48

Quell’insana politica, Franco Debenedetti sabato al Filo

CREMONA — «Anche nelle maggiori ristrettezze, i denari del pubblico si trovano sempre, per impiegarli a sproposito». Alessandro Manzoni conosceva davvero bene quella caratteristica tutta italiana tanto da meritarsi la citazione d’apertura nel nuovo libro di Franco Debenedetti, vera e propria biografia di un’idea (anzi, di «un’insana idea», come è definita nel sottotitolo).

Con «Scegliere i vincitori, salvare i perdenti. L’insana idea della politica industriale» ( edizione Marsilio Nodi, 2016), Franco Debenedetti racconta quasi un secolo di storia della politica industriale in Italia. Con l’autore che sabato 14 sarà a Cremona (teatro Filo, ore 11) interverranno Alessandro De Nicola (presidente Adam Smith Society) e Massimo Mucchetti (presidente della Commissione industria, commercio e turismo del Senato). Modera il direttore del quotidiano La Provincia, Vittoriano Zanolli. Organizza Cremona Liberale.

Nel libro — storico, politico e molto autobiografico — gli assi di lettura si incrociano in un punto preciso: ovvero la politica industriale e le ragioni per cui l’autore la definisce «insana idea», che sono poi le stesse per le quali lo ha scritto: «Questo libro è per dimostrare una tesi: la convinzione che tocchi allo Stato ‘S c e gl i e- re i vincitori, salvare i perdenti’ della competizione economica è poco efficiente e risulta dannosa per il tessuto economico e sociale del Paese che la persegue. E ciò per ragioni intrinseche alla governance delle imprese di proprietà dello Stato». Non è un caso che la politica industriale e l’autore abbiano la stessa età (l’Iri, acronimo di Istituto per la ricostruzione industriale, nacque nel 1930, Debenedetti nel 1933). «Due vite parallele, le nostre — scrive l’autore —. Con molti contatti e qualche intersezione. Sono certo che mi sopravviverà».

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