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Indagine di Meldolesi, da Eva-Lucy a Dita Von Teese-Femen

Elogio del nudo tra tabù e piacere

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

10 Febbraio 2016 - 16:39

Elogio del nudo tra tabù e piacere

Anna Meldolesi
‘Elogio della nudità’
Bompiani
136 pagine, € 16

«La cacciata dal paradiso terrestre non è solo una caduta, è anche una scalata verso la pienezza della vita. La nudità consente di vestirsi e di spogliarsi. Ed è insieme alla vergogna e al tabù che nasce il piacere della trasgressione», si legge in una delle sei storie femminili, quella chiave e centrale dedicata a Eva, che Anna Meldolesi racconta, indaga e commenta in questo suo libro (con un bell’inserto fotografico) sulla nudità tra storia, cronaca e immaginario, sul come è stata vissuta e come la viviamo, specie in questi anni in cui appare dilagante e assieme contraddittoria nella sua doppia veste di esibizionismo e vergogna. Proprio una seducente Eva nuda dipinta nel Cinquecento è al centro di una mostra di Carlo Portelli alla galleria dell’Accademia a Firenze con la storia esemplare del suo scandalo, per cui fu a suo tempo completamente rivestita e infine, con un restauro del 2003, rispogliata. Sono queste contraddizioni di cui parla il libro che, partendo da Eva, va da Lucy, la nostra antenata ominide vissuta in Etiopia 3,2 milioni di anni fa a Inna, una delle Femen russe che dimostrano e protestano a seno nudo contro le discriminazioni, passando per Lise Wittrock, danese incriminata a Palermo nel 1971 per oltraggio al pudore per i suoi hot pants, per Dita Von Teese artista di burlesque, per arrivare ad Anthony Weiner, deputato Usa col vizio dei selfie a sfondo sessuale, di nudi in rete.

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